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Il padrone dei padroni. Enrico Cuccia, il potere di Mediobanca e il capitalismo italiano. Giancarlo Galli. Garzanti, 1995.

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Descrizione

Garzanti (memorie documenti biografie); 1995; 9788811738510 ; Copertina flessibile con risvolti ; 21 x 14 cm; pp. 269; Prima edizione.; leggeri segni d’uso alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; «L’unica sentinella che da sempre fa la guardia al bidone vuoto del capitalismo italiano» quella di Guido Carli è una definizione acida (e impietosa per il nostro paese) ma certo coglie alla perfezione il ruolo di Enrico Cuccia in questi ultimi cinquant’anni. La riservatezza del massimo banchiere italiano e la sua tortuosa abilità sono diventate proverbiali, così come misteriosa e circonfusa da un’aura leggendaria è la reale estensione del potere di Mediobanca, la merchant bank da lui fondata e diretta. Eppure, per chi voglia andare oltre i luoghi comuni o l’approccio pettegolo, la biografia di Enrico Cuccia e la storia delle sue alterne fortune possono spiegare molti aspetti della «fragilità italiana», delle forze e delle debolezze del nostro capitalismo. Giancarlo Galli non trascura i misteriosi e tuttavia fondamentali esordi del giovane Cuccia tra Addis Abeba e Lisbona. Ma soprattutto, utilizzando come filo conduttore le battaglie dell’uomo che è stato ed è nel bene e nel male l’arbitro delle vicende di Fiat, Montedison, Ferruzzi, Pirelli, Comit, Credit eccetera, Il Padrone dei Padroni ci racconta la storia della finanza e delle grandi imprese italiane dall’immediato dopoguerra ai recenti exploit di SuperGemina e Olivetti. Tra provincializzazione e internazionalizzazione, tra nazionalizzazioni e privatizzazioni, Cuccia ha pilotato la nostra economia nelle strettoie dei cicli economici e nei difficili rapporti con la politica. Per consegnarla oggi, probabilmente con qualche incertezza, alle sfide di questa fine secolo. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.