Descrizione
Mondadori (Saggi); 1995; 8804349301 ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 22,5 x 15 cm; pp. 640; A cura di Marina Valensise. Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni, abrasioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; A partire dal 1917 l’idea del comunismo ha vissuto della tensione tra la sua universalità astratta e la sua incarnazione nella storia. Per quanto sfortunato e tragico sia stato il corso della rivoluzione bolscevica, la promessa dell’Ottobre russo ha traversato il secolo a bandiere spiegate. Da Lenin a Gorbacev, la storia non ha mai spento la fiamma dell’utopia: anzi, l’ha ravvivata. Al centro di Il passato di un’illusione è appunto la fascinazione ideologica esercitata sull’uomo del XX secolo dall’idea comunista, la cui influenza si è fatta sentire ben oltre i regimi di tipo sovietico e, anzi, ha avuto vita più lunga nell’Occidente – in Italia e in Francia, soprattutto che nell’Est europeo. La sua diffusione e la sua durata hanno un segreto: l’idea si innesta sul tronco della tradizione rivoluzionaria occidentale sviluppandola ulteriormente, non appena ottenuta la vittoria, il boscevismo ha fatto propria l’eredità giacobina, assumendone il compito di rigenerare l’umanità grazie agli effetti som- mati dell’azione e della scienza. Ma il mito sovietico non sarebbe durato tutto il secolo, e non sarebbe stato accolto con una fede cosi cieca da tanti intellettuali, se le non avessero fornito conferma e alimento alle sue menzogne. Nato dalla prima guerra mondiale, ha dato un volto al nichilismo dell’epoca, ha tratto profitto dalle ingiustizie del trattato di Versailles, si è ar ricchito grazie allo spettacolo offerto dalla grande Depressione, é prosperato con l’antifascismo, ha toccato il punto più altocalla fine della seconde conflitto mondiale con la vittoria sul nazisnio….. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.