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Il poeta russo preferisce i grandi negri. Eduard Limonov. Frassinelli, 1985.

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Descrizione

Frassinelli ; 1985; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21 x 13 cm; pp. 304; Traduzione di Marina Marazza. Prima edizione italiana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, piccole imperfezioni, dorso con segni di lettura; Buono, (come da foto). ; Un russo, poeta e dissidente, fondamentalmente anarchico e soprattutto affamato di vita e di esperienze diverse, sbarca a New York senza risorse e ben presto anche senza moglie: subito conquistata dagli ingannevoli allettamenti del mondo occidentale, la bella Elena infatti lo abbandona. Grazie al sussidio americano, il welfare, il giovanotto si installa in un albergo di infimo ordine, l’Hotel Vinslow: e l’avventura comincia, un viaggio ora travolgente, ora allucinante nei bassifondi newyorchesi, testimonianza inedita della vita quotidiana dei dissidenti russi trapiantati in Occidente, con la loro nostalgia ossessiva, le gelosie, l’incoscienza, la delusione. Ma anche il resoconto crudo, senza ipocrisie né compiacimenti, di una liberazione personale formidabile: il poeta, nella sua disperata solitudine di sradicato e nel forsennato bisogno di calore umano, trova un barlume di felicità nell’imprevedibile esperienza omosessuale con un giovane nero… Il comico, l’assurdo, l’erotico, il tragico si combinano in una serie ininterrotta di incontri, abbandoni, colpi di scena, per comporre il ritratto dell’altra faccia – forse insospettata della dissidenza, l’opposto della libertà. Edward Limonov, nato nel 1944 a Char’kov, ha pubblicato diversi volumi di poesie. Ha abbandonato l’Unione Sovietica nel 1974, l’anno successivo si è stabilito a New York e vive attualmente a Parigi. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.