Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione. James G. Frazer. Bollati Boringhieri, 1990.

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Descrizione

Bollati Boringhieri (Gli Archi); 1990; 9788833905532; 22 x 15 cm; pp. XXX-875; Copertina flessibile; Introduzione di Mary Douglas. Traduzione di Lauro De Bois e Paola Sacchi. Prima edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, con piccole imperfezioni, sbucciature), interno con alcune sottolineature a matita; Buono, (come da foto). ; Il ramo d’oro è quello che Enea colse per invito della Sibilla prima di accingersi al viaggio nel regno del morti. Secondo gli antichi, a questa leggenda era collegata la strana usanza per cui solo chi fosse riuscito a strappare un ramo dell’albero che cresceva nel recinto del santuario di Diana a Nemi, uccidendo il sacerdote che vigilava su quei luoghi, poteva succedergli come «re del bosco». Colpito da quello che sembrava essere un barbaro costume sopravvissuto fino ai tempi imperiali, Frazer si lanció in una ricerca sui motivi universali che potevano averlo ispirato, confrontando miti e riti di ogni tempo e luogo. Monumentale ciclo di antropologia religiosa comparata, basato su una concezione evoluzionistica della storia del pensiero umano, Il ramo d’oro crebbe cosi, per accumulazione successiva, dai due volumi della prima edizione (1890) ai dodici dell’edizione definitiva (1911-15). L’edizione ridotta dell’opera, che qui si ripropone, fu stabilita dallo stesso Frazer, il quale seppe mantenere, nel compendio, la straordinaria ricchezza dell’edizione maggiore, rendendone più accessibile l’impianto ed esaltandone i pregi letterari. James G. Frazer (Glasgow 1854 – Cambridge 1941) è uno dei «padri fondatori» dell’antropologia sociale, disciplina di cui ricopri nel 1908, a Liverpool, la prima cattedra al mondo. La sua ricerca spaziò dalle culture classica e biblica a quelle primitive, producendo un’opera che, oltre al Ramo d’oro, comprende Totemism and Exogamy (1910), Folklore in the Old Testament (1918) e The Magical Origin of Kings (1920). Punto di riferimento obbligato per etnologi e antropologi, Frazer è inoltre considerato uno dei maggiori scrittori del suo tempo. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.