Descrizione
Einaudi (Saggi brevi 21); 1991; 9788806124144 ; Copertina flessibile con risvolti ; 17 x 12,5 cm; pp. 141; Traduzione di M. A. Massimello. ; segni d’uso alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; È davvero possibile, attraverso il lavoro dell’interpretazione, cogliere l’origine del culto? Quali sono l’essenza e l’attualità del mito? E ancora, dove incomincia la storia delle religioni? Sono le domande affrontate da Karl Kerényi nei due saggi qui presentati, importanti innanzitutto per il loro contributo di metodo, che si avverte già nella lucida definizione di quanto sia da intendersi non solo come “rapporto con il divino”, ma semplicemente come “rapporto”. L’originalità di Kerényi consiste nel chiamare ripetutamente in causa la storia dell’arte: possono emergere cosí le analogie con la storia delle religioni e si può dare piena evidenza all’elemento per entrambe costituito dalle opere, e dunque al manifestarsi dell’arte e della religione in realizzazioni storiche concrete e caratterizzate dalla creatività. Proprio la resistenza opposta dalla materia su cui si indaga è giudicata da Kerényi condizione indispensabile per saggiare l’applicabilità del metodo. Il problema delle origini – del mito, della religione – è riportato, al di là del fascino che esso esercita, alla capacità dello storico di avvertire quando viene meno quella resistenza: quando cioè viene a mancare ogni tradizione, della parola o dell’immagine. “Né l’interpretazione né la critica hanno il compito di andare alla ricerca dell’origine, bensí quello di aiutare le parole e le immagini tramandate a ritrovare la capacità espressiva originaria” ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.