Il romanzo di Ferrara. Giorgio Bassani. Mondadori, 1974.

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Descrizione

Mondadori ; 1974; Noisbn ; Rilegato con titoli in oro al dorso, sovracoperta; 21,5 x 16 cm; pp. 824; Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, con piccole imperfezioni), interno senza scritte, legatura salda, macchiette ai tagli, volume brunito; Buono, (come da foto). ; Composto per lente accumulazioni, per successive stratificazioni durate quasi vent’anni, Il romanzo di Ferrara racconta innanzitutto Ferrara. Ma quale Ferrara? Della città che prima fu degli Estensi, poi dei Cardinali Legati, e infine venne a far parte del Regno d’Italia, il libro di Bassani parla appena. L’attenzione dello scrittore è volta con assoluta prevalenza alla Ferrara della prima metà di questo secolo: con speciale riguardo a quella che fu teatro del fascismo e dell’immediato post-fascismo. Tuttavia, Il romanzo di Ferrara è appunto un romanzo; e, come tale, racconta la storia, oltre che della città che si diceva, di molte private vicende umane. Lida Mantovani, Elia Corcos, Geo Josz, Clelia Trotti, Pino Barilari, Athos Fadigati, Micòl Finzi-Contini, Luciano Pulga, Edgardo Limentani, Egle Levi-Minzi, il signor Buda, Mario Spisani detto Pelandra, Bruno Lattes, ecc.: anche qui, come nella narrativa “storica” tradizionale, ci troviamo dinanzi a un’autentica folla di tipi, di personaggi, i quali, non meno della città affatto “reale” che fa loro da sfondo, sembrano tutti usciti dalla vita vera. Chi sono? Borghesi, i più, grandi e piccini: come la stragrande maggioranza degli abitanti di Ferrara. Eppure – per elezione personale, o per decreto del destino -, ciascuno di costoro si sente, ed è, diverso dall’ambiente circostante: e per ciò solo ne risulta escluso, irreparabilmente….. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.