Descrizione
Einaudi (NUE 156); 1974; Noisbn ; Due volumi rilegati con sovracoperta; 18,5 x 12,5 cm; pp. 1472; ; minimi segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Molto buono, (come da foto). ; Il concilio di Trento, convocato a metà Cinquecento dalla Chiesa romana per dare risposta alla Riforma protestante, viene analizzato attentamente da Sarpi, che segue le mosse dei sovrani europei nel tentativo di condizionare il rinnovamento religioso e l’azione dei vescovi per cercare di ottenere maggiore autorità nelle loro diocesi. Invece la curia romana riesce a piegare il concilio agli interessi papali e arriva a costruire una monarchia fortemente accentrata, forte di una dottrina saldamente articolata e dotata di potenti strumenti disciplinari. Il risultato sarà quella che viene chiamata la Chiesa della Controriforma. Sarpi, diventato consultore della Repubblica di Venezia in occasione del conflitto scoppiato nel primo Seicento con la Santa Sede, che pretendeva il riconoscimento di particolari privilegi, si era convinto che l’autorità papale costruita dal concilio avesse finito con l’annullare la distinzione dei poteri fra autorità spirituale e temporale. Proprio le vicende del concilio di Trento gli consentivano di spiegare come fosse avvenuta quella trasformazione, capace di colpire l’azione politica degli Stati moderni e la sua opera poteva essere dunque uno strumento di lotta in difesa del potere laico. Non a caso la sua opera, edita a Londra nel 1619, attrasse immediatamente l’attenzione di tutta l’Europa colta e venne ben presto tradotta in francese, inglese, tedesco e latino. Se ne esaminiamo, almeno per sommi capi, il valore e i temi, conviene senza dubbio sottolineare subito un elemento di novità che il capolavoro sarpiano presenta nella cultura europea: una narrazione di avvenimenti circoscritti a un fatto di storia ecclesiastica – appunto il concilio di Trento, in qualche modo assurto a personaggio storico – non aveva precedenti. L’originalità del Sarpi sta dunque nell’avere individuato nelle «cause e li maneggi d’una convocazione ecclesiastica, nel corso di 22 anni» un nodo storico, in cui confluisce tutta la vita europea del Cinquecento. E in effetti, i grandi avvenimenti di politica internazionale (guerre,trattative e mosse diplomatiche, scontri o compromessi fra i potenti), le grandi figure di quel secolo (papi, sovrani, riformatori, uomini politici, prelati e membri del clero regolare), i fatti di maggior rilievo nella vita dei vari paesi (l’Italia, prima di tutto, ma anche la Germania e la Francia, l’Inghilterra, i Paesi Bassi e la Spagna) sono tutti evocati a comporre il vasto, complesso affresco su cui si staglia la vicenda tridentina. Dall’Introduzione di Corrado Vivanti; . L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.