Descrizione
Einaudi (Saggi 400.); 1967; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 21,5 x 15,5 cm; pp. XXI-128; Traduzione di Maria Pia Galantino. Prima edizione. Vol con 228 tavv fuori testo ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, piccole lacerazioni), interno ottimo, senza scritte; Buono, (come da foto). ; La ricostruzione della straordinaria parabola dell’arte fiorita nella capitale dell’impero d’Oriente dal IV al XV secolo è apparsa finora irta di molte difficoltà, tanto da scoraggiare sin dall’inizio chi ambiva a un discorso unico e continuato di giudizi e riferimenti critici. Le vicende storiche di Costantinopoli, e prima ancora le feroci lotte e le distruzioni iconoclaste hanno aperto gravi squarci nel tessuto storico di questa vicenda, iniziando un processo di dispersione che è continuato nei secoli successivi, fino a tempi molto recenti. John Beckwith cerca con quest’opera di riprendere le fila di questa fondamentale esperienza artistica raccogliendo ogni minima traccia rimasta in loco e integrando e spesso annullando i grandi vuoti prodotti dalle distruzioni con un meticoloso reticolato di riferimenti, ricavati dai prodotti delle arti minori. L’arte di Costantinopoli, come arte di una corte splendida e intenzionata a rivestire il mondo che la circondava di porpora e d’oro a propria immagine e somiglianza, non trascura infatti i gioielli, gli avori, i tessuti, le monete, ecc., che affida ad artefici non meno prestigiosi dei grandi architetti, scultori, mosaicisti, ecc…..; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.