Descrizione
La Rosa (La Rosa 8.); 1980; Noisbn ; Copertina flessibile ; 20 x 12 cm; pp. 147; A cura di Manuel Puig. Traduzione di Angelo Morino. Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, impefezioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; “I due testi cinematografici sono per il momento inediti in lingua originale e vengono pubblicati, per la prima volta, in Italia. Ho lavorato su dattiloscritti fornitomi da Manuel Puig e con lui ho discusso taluni criteri della traduzione. Allo stesso modo, la nota dell’autore è stata scritta appositamente per questa sede”. Le due sceneggiature qui presentate costituiscono un prezioso complemento all’opera narrativa di Manuel Puig. Se nei romanzi di Puig assistevamo spesso a vicende di personaggi condizionati da mitici modelli cinematografici, ora assistiamo a una sapiente rielaborazione di quegli stessi modelli. L’esperimento verte non piú su una realtà segnata dal Mito, ma sul Mito stesso. Le storie narrate da L’impostore e da Ricordo di Tijuana procedono entrambe da elementi già noti, che fanno parte – in un modo o nell’altro – dell’inconscio collettivo. L’impostore è una riscrittura in chiave filmica dell’omonimo racconto fantastico di Silvina Ocampo, che si organizza intorno al tema del «doppio»: in un’inquietante casa isolata nella pianura argentina, un giovane lotta fino alla morte contro un misterioso antagonista. Ricordo di Tijuana è la riscrittura di un classico genere cinematografico messicano: la melodrammatica traiettoria di una bella cantante da night che, sotto un apparente cinismo, nasconde un cuore d’oro. In entrambi i casi, quel che interessa a Manuel Puig non è piú l’analisi di una realtà espunta dalla Storia e imbrigliata dal Mito di massa, ma la ricreazione sintetica di quegli stereotipi emozionali destinati a produrre il Mito e a segnare di istanze astoriche la realtà.. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
