Descrizione
Allemandi (Archivi di arte antica); 2004; 9788842212300 ; Rilegato con sovracoperta ; 31 x 21,5 cm; pp. 221; A cura di Giovanna Saroni. Volume con 119 ill. b./n. e 30 a col. fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (scoloritura al dorso), interno senza scritte; Buono+, (come da foto). ; In questo volume, dedicato agli acquisti e alla commissione di manoscritti al tempo di Amedeo VIII di Savoia, si delinea attraverso le fonti documentarie e i codici miniati sopravvissuti, alcuni dei quali pubblicati qui per la prima volta, la ricca biblioteca di quello che fu il primo duca di Savoia (1416) e in seguito antipapa con il nome di Felice V (1439-1449): un principe di statura europea, attento alla produzione artistica promossa dalle corti di Parigi, Berry e Borgogna, ma aperto anche alle novità provenienti dalle Fiandre e dall’Italia nella prima metà del Quattrocento. Per Amedeo, ben consapevole dell’importanza degli investimenti figurativi quali strumento di potere e di prestigio politico, lavorarono artisti di provenienza diversa, specializzati nelle tecniche più disparate: tra questi Jean Bapteur di Friburgo (Svizzera) e Péronet Lamy di Saint-Claude (Jura). A loro, cui il duca sabaudo commissionò tra le altre cose la bellissima Apocalisse di Savoia oggi all’Escorial, sono dedicati gli ultimi due capitoli della ricerca, nel tentativo di ricostruirne la personalità artistica e il corpus di opere a essi connesso. Dopo il volume di Simonetta Castronovo, edito nella stessa collana, ecco quindi un’altra dettagliata indagine sul ruolo svolto nel panorama artistico europeo di fine Medioevo dalla corte sabauda e sull’importanza dei territori a essa sottomessi quale crocevia di influssi e culture diversi. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.