La centrale idroelettrica di Bratsk. Evgenij Evtusenko. Rizzoli, 1965.

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Descrizione

Rizzoli ; 1965; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21 x 15 cm; pp. 172; Traduzione di P. Zveteremich. Prima edizione. ; firma di proprietà e data, a biro, alle prime due pagine, leggeri segni d’uso e del tempo alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; Due filosofie lottano oggi nel mondo: la filosofia dello scetticismo, del pessimismo e la filosofia della fede in un avvenire luminoso dell’umanità. La viva incarnazione della fede io l’ho vista in molti uomini straordinari che ho incontrato a Bratsk. Nella nuova Siberia, che una volta era un’immensa prigione estesa per migliaia di verste, mentre ora diventa la sorgente della luce della nostra patria, ho veduto il simbolo di questa fede. E non è forse simbolica la stessa combinazione di parole “centrale idroelettrica di Bratsk”, che oggi è già divenuta abituale? Per circa due anni ho lavorato in modo tormentoso e felice su questo poema che ho intitolato appunto così: La centrale idroelettrica di Bratsk. A dire il vero forse questo non è neppure un poema, ma si tratta semplicemente di mie riflessioni, collegate dalla contesa di due principi: il tema dello scetticismo, espresso nel monologo della piramide, e il tema della fede. Forse a taluni lettori parrà strana l’abbondanza di capitoli storici in un poema che ha un titolo così attuale. Ma la centrale di Bratsk non mi ha fatto pensare soltanto all’eroico lavoro dei suoi costruttori, ma a tutti i figli e le figlie della Russia che hanno dato la vita nella lotta per la realizzazione dei più alti ideali dell’umanità. La fatica dei costruttori della centrale idroelettrica di Bratsk viene giustamente definita una grande impresa. Ma questa impresa è stata preparata da tutte le imprese del nostro popolo nel corso di tutta la sua storia plurisecolare. E non a caso io ho fatto tante digressioni storiche rivolgendomi ai nomi immortali della letteratura russa, e della rivoluzione e al nome dell’uomo per noi tutti più caro: Vladimir Ilic Lenin. Desideravo ricordare il dovere dei nostri contemporanei di santamente difendere e continuare le tradizioni della rivoluzione con tutto il loro lavoro, con tutta la loro vita. Questo poema non pretende a un’assoluta verosimiglianza storica e a una globalità epica. Non pretende nemmeno di riflettere in modo esauriente la grandezza dell’impresa dei costruttori della centrale idroelettrica di Bratsk. Pochi capitoli di ritratti non sono lontanamente, lo si capisce, una galleria completa delle figure dei costruttori. Può sorgere l’interrogativo: perché mi sono rivolto proprio a destini simili, ben lontani dall’essere privi di nubi? Ma la mia scelta non è stata casuale. Attraverso questi destini difficili ho voluto mostrare l’esempio più convincente di fede incrollabile, che costituisce il tema centrale e dominante del poema. EVGENIJ EVTUŠENKO; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.