Descrizione
Bollati Boringhieri (Universale Bollati Boringhieri No. 560); 2008 ; 9788833918969 ; brossura ; 19 x 13 cm; pp. XI-348; Introduzione di Salvatore Settis. Prima edizione nella collana. Numerose fotografie b/n nel testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), scritta a biro nella seconda pagina ; Buono (come da foto). ; Che cosa individua e perpetua la posa e l’iconografia di un dio, di un guerriero, di un eroe raffigurati in pittura o in scultura nella Grecia antica? Che cosa rende stabile ed efficace il vocabolario iconografico, cui si ricorre con fiducia per diffondere valori? Il termine schema mostra che è la mousike – musica e danza – il principale fattore della costruzione dei vocabolari iconografici e della stabile associazione fra specifici schemata e specifici valori. Non solo pittura, scultura o danza – con le pose e i gesti dei personaggi che rappresentano – ma anche il modo di camminare, parlare e apparire in pubblico, l’etichetta, sono arti mimetiche, del cui vocabolario il cittadino antico ha una competenza anche attiva: egli conosce, nel proprio corpo, gli schemata e i valori che essi veicolano. La fiducia nel linguaggio degli schemata comporta, però, un rischio: la manipolazione dello schema, la dissociazione fra contenuto e forma, fra essere e apparire, la possibile menzogna dell’apparenza. Le arti mimetiche sono dunque mezzo di costruzione di cittadinanza e di valori sociali e divengono perciò tema politico: la stabilità di uno stato dipende in larga misura dalla stabilità dei valori condivisi e le arti mimetiche hanno il potere di perpetuarli. Ma anche di sovvertirli. Attraverso lo studio degli usi di schema nella Grecia antica, questo saggio analizza le complesse strategie della comunicazione non verbale e il loro ruolo in ambito sociale e politico: un problema ancor oggi di grande attualità.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.