La porta chiusa Lettere a Juliette Recamier (1814-1816). Benjamin Constant. Serra e Riva, 1982.

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Descrizione

Serra e Riva (Biblioteca del Minotauro 32); 1982; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 20 x 13 cm; pp. 269; Traduzione di Laura Este Bellini. Postfazione e apparati critici di Lucia Omacini. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Perché il 31 agosto 1814 Juliette Récamier convoca a casa sua Benjamin Constant? Lei è una delle donne più affascinanti di Parigi, sposata a un ricco banchiere e amica di Madame de Staël; lui, uno scrittore e uomo politico in cerca di definitiva affermazione. Quella sera, la Récamier usa tutto il suo charme per convincere Constant a una missione diplomatica. Ma Constant scrive: “Vita completamente sconvolta. Esco da casa sua innamorato pazzo. La signora Récamier si mette in testa di farmi innamorare di lei. Osate! mi dice.” I due si conoscevano, e si erano scambiati saltuarie lettere di cortesia. Ma da quel 31 agosto, le lettere di Constant si fanno quotidiane, appassionate, convulse, disperate, tenere, gelose, imploranti. Mentre la Francia vive ore drammatiche: i Cento giorni, Waterloo, la seconda restaurazione, lo scrittore, che pure è una figura politica di primo piano, sembra non vivere che per Juliette. “Tutti hanno una paura terribile. La mia sola paura, invece, è di non essere amato da voi”. Ha un unico, ossessivo desiderio: vederla ogni giorno, per una mezz’ora, a quattr’occhi; non trovarsi, una volta di più, di fronte a una porta chiusa. Ma il suo amore non fu mai ricambiato. L’inespugnabile Juliette non voleva, o non poteva amare? Dal suo rifiuto nasce uno degli epistolari più appassionati e appassionanti della letteratura. Postfazione e apparati critici di Lucia Omacini ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.