Descrizione
(Paperbacks 250); 1994; 9788806126513 ; brossura ; 20,5 x 12,5 cm; pp. XLII-275; A cura di Adriano Prosperi. Traduzione di Silvia Vacca; Presenta minimi segni d’uso, interno senza scritte, lievemente brunito; Molto Buono, (come da foto). ; Che posto ha il male nel funzionamento delle società umane? Per rispondere a questa domanda, Robert Hertz progettò una vastissima ricerca che abbracciava società primitive e cristianesimo europeo. Dal peccato e dalla colpa religiosa delle culture primitive al delitto definito nei sistemi penali delle società evolute, la dinamica sociale gli appariva dominata da un sistema elaborato dalla cultura per consentire l’evacuazione del male e la sua trasformazione in forza propulsiva della vita sociale. La prima conferma di questa intuizione gli fu offerta dalla scoperta della non coincidenza tra la morte dell’individuo e la sua ratifica da parte della comunità. Studiando i rituali funebri dei Dayaki del Borneo, Hertz mise in luce il complesso rito di passaggio della doppia sepoltura grazie al quale il morto da presenza impura e minacciosa si trasforma nella figura dell’antenato protettore e benevolo. Un altro importante frutto della ricerca maggiore, interrotta dalla guerra, fu l’affascinante saggio sulla « preminenza della destra »: anche qui, dietro un apparente dato di natura, Hertz mise in luce una costruzione culturale, scoprendo un sistema binario di opposizioni che si doveva rivelare di straordinaria importanza per gli studi antropologici. Robert Hertz (1878-1915), ebbe la sua formazione politica e culturale all’École Normale di Parigi. Redattore dei «Cahiers du Socialiste», allievo di Emile Durkheim e di Marcel Mauss, fu uno dei collaboratori de «L’Année Sociologique», dove pubblicò i suoi saggi piú importanti: il Contributo a uno studio sulla rappresentazione collettiva della morte (1907) e La preminenza della mano destra (1909). Allo scoppio della seconda guerra mondiale partí volontario per il fronte. Fu ucciso nella battaglia di Marchéville.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.