La vita che non si vede. Elgin Groseclose. Rizzoli, 1956.

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Descrizione

Rizzoli (Sidera); 1956; Noisbn ; Rilegato con titoli in oro al dorso, sovracoperta ; 22 x 14,5 cm; pp. 349; Traduzione di Lidia Velani. Prima edizione nella collana. ; Presenta severi segni d’uso ai bordi della sovracoperta (mancanze, lacerazioni nastro adesivo), volume saldo, interno senza scritte, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Questo romanzo narra la storia di un umile frate che, inviato dal Papa Clemente VIII in una missione nella lontana Persia si trova coinvolto nelle più straordinarie avventure, materiali e spirituali, che possano turbare la vita e l’anima d’una personalità contemplativa. I personaggi immaginari della vicenda s’intrecciano a quelli storici con perfetta armonia, e s’inquadrano nell’ambiente fastoso della corte di Abbas il Grande, un ambiente barbaro e raffinato allo stesso tempo, nel quale si muovono le più disparate e interessanti figure: donne bellissime, guerrieri, cortigiani, dignitari, ambasciatori, mercanti, sacerdoti musulmani. Vivissima balza dalle pagine la figura di Abbas I, monarca orientale dal carattere complesso e contraddittorio, generoso e crudele, astuto e fanciullesco, e la storia delle sue conquiste militari, dei suoi amori violenti, delle sue barbare vendette, delle crisi spirituali. Fra questi due protagonisti d’eccezione, lo Scià di Persia e il carmelitano scalzo, si inserisce una protagonista femminile di eccezionale bellezza e temperamento, che Abbas ama con passione, e il cui fascino arriva anche a turbare l’anima del monaco. In tutto il romanzo è avvertibile la presenza di una forza spirituale invisibile la vita che non si vede – che dà un significato profondo a que sta romanzesca e pur tutta reale vicenda, che i lettori non dimenticheranno. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.