L’albero d’oro della vita. Ricerche, avventure, scoperte. Irenaus Eibl-Eibesfeldt. Bollati Boringhieri, 1994.

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Descrizione

Bollati Boringhieri (Nuova Cultura 44); 1994; 9788833908724 ; Rilegato con sovracoperta; 22 x 15 cm; pp. 364; Traduzione di P. Budinich. Prima edizione. ; minimi segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Dal fondo di una selva tenebrosa, occhi dell’età della pietra scrutano l’uomo venuto da lontano: di sotto a un cespo di capelli ribelli sale e pepe, uno sguardo chiaro, indagatore. Una figura inconfondibile. Irenäus Eibl-Eibesfeldt è qui per cercare una risposta a interrogativi antichi: chi siamo? da dove veniamo? dove conducono le nostre vie? La storia inizia a Kierling, piccolo villaggio ai margini del Wienerwald, nell’Austria ancora felix degli anni trenta, quando al piccolo «Renki» un microscopio avuto in dono regala la prima indimenticabile emozione: la scoperta, in una goccia d’acqua piovana, della vita. E in quella goccia, come in una sfera di cristallo, egli legge il proprio futuro: sarà uno scienziato, un biologo, non però il classico studioso da tavolino, ma piuttosto un esploratore, a contatto con la natura. Perché la teoria – non lo diceva anche Goethe?- «è tutta grigia e noiosa», mentre «l’albero d’oro della vita» risplende di colori. A distanza di un quindicennio la goccia si dilaterà a dismisura, fino a diventare acqua azzurra e salmastra di oceano. Ad Eibl-Eibesfeldt, ora collaboratore di Lorenz, che vi si tuffa in compagnia del mitico Hans Hass per memorabili tête- à-tête coi pescecani, si offre lo spettacolo della vita sui fondali ed egli compie le prime penetranti osservazioni di biologia marina. A metà degli anni sessanta il suo nome è già una leggenda. Ma la curiosità del «sapiens sapiens» mitteleuropeo cerca nuovi orizzonti e si rivolge all’animale a rischio per eccellenza, il più evoluto e disadattato. Nasce l’etologia umana: ricerche longitudinali che coprono un arco di tre generazioni nei luoghi più remoti e inospitali del pianeta, centinaia di chilometri di pellicola per fissare gesti, reazioni, modelli di comunicazione, rituali: al di là delle differenze culturali, un identico copione per i cacciatori-raccoglitori del Kalahari e gli automobilisti di Los Angeles, gli amazzonici Yanomami e i visitatori di Disneyland. Da questa eredità ancestrale dovremo ripartire per elaborare una strategia di sopravvivenza per il terzo millennio. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.