Descrizione
Sellerio (La memoria 222.); 1991; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 16,5 x 12 cm; pp. 123; A cura di Valeria Gianolio. Prima edizione nella collana; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (imperfezioni ai bordi), interno senza scritte, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Gli scritti sull’America di Voltaire sono compresi – come un compatto trattato o un dizionario nell’Essai sur les moeurs, al quale il filosofo si era dedicato con un esplicito programma intellettuale: «Mi sembra che abbiamo considerato la storia soltanto alla stregua di una compilazione cronologica. Mi sono sforzato di fare, come meglio ho potuto, la storia dei costumi, delle scienze, delle leggi, delle usanze e delle superstizioni. Vedo quasi esclusivamente storie di monarchi, voglio storie di uomini». Come confronto polemico, Voltaire ha dunque quella storiografia dominante che è sempre, come diceva Petrarca, «elogio di Roma»: la storia celebrativa, degli splendori, delle gesta, delle cronache e degli annali. E i materiali da cui parte per scrivere sull’America (di antropologia, di geografia umana, di etnologia, di sociologia, oltre che di storia politica) sono solo i documenti che riflettono le opinioni ufficiali del tempo, le memorie, i libri, le immagini a stampa: e tale ne doveva essere la sensazione di enormità che il suo trattato diventa una galleria delle sciocchezze sesquipedali sull’America (ognuna delle quali celante ingiustizia) e delle sue sarcastiche risposte. Quanto più grandi le prime, tanto più micidiali le seconde, a togliere per noi ogni alone ideologico ai concetti di tolleranza, ragione e libero pensiero, e darne la misura concreta di rifiuto e di sconcerto per i luoghi comuni dominanti. La tesi generale di Voltaire è che non conveniva la conquista dell’America: non agli americani originari, e questo è di immediata percezione. Ma neppure agli europei. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.