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L’antro dei filosofi. Giorgio Scerbanenco. Sellerio, 2011.

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Descrizione

Sellerio (La memoria 817); 2011; 9788838924828 ; Copertina flessibile con risvolti; 17 x 12 cm; pp. 259; A cura di R. Pirani. ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Per contagiare il lettore, a Scerbanenco bastano pochi tratti. Già la presentazione iniziale, secca e lapidaria, degli Steve, i «filosofi», e del loro «antro», è sufficiente a rendere inevitabile il crimine. Il giallo si preannuncia subito come il dramma del fanatismo e delle sue conseguenze fatali. Sono quattro gli Steve, cultori teorici e pratici di scienze morali, vivono monacalmente in una squallida villetta di periferia, l’antro dei filosofi. Il fratello più anziano, il professor Gerolamo, dirige la famiglia quasi fosse una setta ascetica, e la sera riunisce i suoi per la confessione collettiva dei peccati giornalieri; il padre paga una colpa in silenziosa dedizione; la sorella sembra spenta nella solitudine. Il più giovane dei figli, Oliviero, è marito di Luciana Axel, ex cassiera di bar; l’ha sposata, apparentemente, per redimerla dal suo «infame mestiere». Ed è proprio Luciana che una sera scompare di casa ed è poi ritrovata morta sulla riva di un fiumiciattolo non molto distante dal cadavere di un ricco industriale che aveva preso a proteggerla. A risolvere il duplice omicidio Arthur Jelling, mite, tollerante, timidissimo archivista della polizia di Boston, chiamato a un assedio paziente e serrato dell’«antro dei filosofi». Come lo scultore sbozza la figura dalla pietra, così Jelling, con la pazienza disciplinata e minuziosa dello scalpello psicologico ricava dal contesto la verità criminale. L’antro dei filosofi è il quarto romanzo del ciclo di Jelling, il «più improbabile degli investigatori». Sotto il gioco intellettuale, tra le felici coloriture delle fisionomie e delle situazioni, ora drammatiche, ora grottesche, ora umoristiche, traspare sempre quell’inquietudine che è il tratto distintivo di Scerbanenco. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.