Descrizione
CDE (Su licenza Einaudi); 1996; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta, cofanetto; 23,5 x 15,5 cm; pp. 705; A cura di P. Bernardini Marzolla, con uno scritto di Italo Calvino. Tavv a col f.t. Testo latino a fronte; minimi segni d’uso al cofanetto, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Come gli dèi ovidiani, che all’annuncio del diluvio si chiedono come sarà il mondo senza gli uomini, così noi potremmo chiederci come sarebbe la nostra cultura senza le Metamorfosi. Da duemila anni questo poema continua a esercitare il suo fascino potente: seduce, incanta, ispira poeti e artisti, lasciando tracce meravigliose della sua presenza. Qual è il segreto di un tale sortilegio? Iniziate intorno al 3 dopo Cristo, quando Publio Ovidio Nasone, un ‘provinciale’ di Sulmona, era stato accolto nei raffinati circoli di Augusto, le Metamorfosi ricompongono, in un grandioso arazzo, tutta la tradizione mitologica greca e latina. Scrivendole, Ovidio si abbandona ai miti, li riascolta uno per uno, ne intuisce la possibilità di riplasmarli e ridà loro la vitalità delle origini. Al pari di Esiodo e di Pindaro, Ovidio sa bene che i miti sono invenzioni, strabilianti bugie di antichi poeti, cose mai esistite e che mai esisteranno. E si permette di scherzare con loro. Ma nel momento in cui sembra gettare dubbio sulla favola, invita contemporaneamente il lettore a credere in essa. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.