Le parole e la giustizia. Divagazioni grammaticali e retoriche su testi giuridici italiani. Bice Mortara Garavelli. Einaudi, 2002.

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Descrizione

Einaudi (PBE Nuova serie. Saggistica letteraria e linguistica 100); 2002; 9788806124403 ; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. XVI-264; ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Le parole e la giustizia: le prime richiamano gli oggetti e gli strumenti di un’analisi linguistica, la seconda gli argomenti giuridici. L’analisi coglie aspetti rilevanti della grammatica, del lessico, dell’organizzazione del discorso in testi legislativi, atti processuali e amministrativi. Vengono in luce, tra i caratteri stilistici, anche gli sprechi di tecnicismi, le improprietà e i garbugli compositivi: impronte e risultati dell’assuefazione all’uso di anticaglie che complicano e oscurano i modi di esprimersi. La loro denuncia va di pari passo con il richiamo alle cautele da prendere quando si interviene a semplificare la stesura di documenti giuridici. Bice Mortara Garavelli esamina con finezza una ricca serie di esempi tratti dalle varie classi di testi, puntando la lente sull’ordine delle parole e delle frasi, sulla punteggiatura, su tempi e modi verbali, su nessi discorsivi e costrutti sintattici tipologicamente caratterizzanti. L’arte retorica, o «della persuasione», occupa la scena nell’ultimo capitolo, dedicato a una delle manifestazioni qualificanti dell’oratoria forense: l’arringa. Gli esempi proposti, tratti da raccolte scritte, vengono ad aggiungersi al ricco corpus di testi preso in esame nei capitoli precedenti. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.