Descrizione
Garzanti; 1975; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 22 x 14 cm; pp. 780; Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, exlibris, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; “Raccolta dell’opera poetica con 15 poesie inedite, postuma, ma probabilmente predisposta dall’A. Non comune e abbastanza ricercato.” Gambetti Vezzosi. Nei vent’anni dal ’50 al ’70 Pasolini, emigrato a Roma dal Nord nativo, ha la sua stagione creativa più intensa e più ricca. Roma è decisiva per Pasolini che, nelle Ceneri di Gramsci, in Ragazzi di vita, in Accattone, la reinventa dal vero con una novità e una forza uniche in quegli anni. Si sono nominati un libro di poesie, un romanzo, un film, ma si è parlato sempre alludendo a Pasolini, in vita e in morte, di un poeta. Perché tale egli sempre era anche se scriveva un folgorante saggio critico o un provocatorio discorso civile, creativi in lui non meno di un poemetto, di una narrazione in prosa o in sequenza cinematografica. Resta tuttavia che il suo primo modo di esprimersi, nei suoi atti d’amore o d’indignazione, è la poesia in versi, da lui praticata con la sapienza artigianale di un antico, con la libertà di un maudit. Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, scritti e pubblicati con bruciante incidenza nel ventennio ’50-’70, formano oggi un libro solo: compatto e cangiante, coerente e diverso come un poema. Un grande poema italiano nel senso del suo Gramsci, un dolcissimo canzoniere intimo nell’accezione del suo Machado.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
