Descrizione
CEContemporary; 2016; noisbn; brossura ; 28 x 20 cm; pp. n.n.; . Numerose fotografie a col. ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ;Il progetto le Spose di Darwin (realizzato tramite collages, testi performativi, installazioni) è un omaggio alla moglie di Darwin, Emma Wedgwood, e al contempo un elogio della differenza come motore propulsivo di crescita sociale e culturale. Emma Wedgwood Darwin, nonostante la rigorosa fede unitariana, rispettò sempre la posizione agnostica e le teorie scientifiche di Charles; a volte ne era addolorata, ma non lo ostacolò mai nel suo lavoro, convinta delle buone intenzioni e dell’onestà intellettuale del marito: “Pur sapendo che con coscienza e sincerità tu desideri e cerchi di trovare la verità e che questo non può essere sbagliato”. Anzi, ebbe un ruolo fondamentale nel lavoro di Charles Darwin, lo supportò ed incoraggiò nella lettura, correzione e pubblicazione del capolavoro L’origine delle specie. Emma Wedgwood e Charles Darwin sono quindi un illustre esempio di come le differenze, anche estreme, possano convivere in modo armonico e completarsi a vicenda. Le protagoniste di “Le spose di Darwin” sono figure scannerizzate da libri di “anatomia animata”, popolari alla fine dell’Ottocento e, come nel gioco delle bambole di carta, sono vestite con “accessori” tratti dal mondo naturalistico, in combinazioni sempre differenti e colorate, trasformandosi esse stesse in simboli di armoniosa diversità e di quella “scelta femminile” che Darwin considerava il meccanismo di propulsione della selezione naturale. Le “spose di Darwin” è cosi` al contempo un “divertissement” giocoso e un elogio della differenza. Ma poiché le diversità, purtroppo, continuano a scatenare intolleranze e violenze, i bersagli di carta usati, inseriti in background nei collage, ci ricordano che non dobbiamo mai smettere di indignarci per le discriminazioni, qualunque esse siano, perché , oltre ad essere un grave sopruso ai singoli, ci feriscono e offendono tutti, insidiando la crescita civile e la democrazia. Ma poiché le diversità, purtroppo, continuano a scatenare intolleranze e violenze, i bersagli di carta usati, inseriti in background nei collage, ci ricordano che non dobbiamo mai smettere di indignarci per le discriminazioni, qualunque esse siano, perché , oltre ad essere un grave sopruso ai singoli, ci feriscono e offendono tutti, insidiando la crescita civile e la democrazia. Come scrive Viana Conti nel catalogo dell’omonima mostra Le Spose di Darwin presso il Museo Mineralogico Luciano Dabroi (Palazzo Tagliaferro – Andora, 2016): “Quelle che vediamo in mostra sono tutte “spose” che si fanno spogliare dei loro abiti per farsi rivestire, in particolare, sul seno e sul pube, zone erogene e riproduttive, dall’universo degli interessi del compagno. Le due costanti, tuttavia, che si presentano, sono la donna come icona della bellezza ed il bersaglio di cui è fatta oggetto. Un esempio quello della coppia che dà il titolo alla mostra, davvero paradigmatico di una totale conciliazione delle differenze, di quelle differenze, anche di genere, che, trasferite sui piani dell’ideologia, delle tradizioni etniche, dello stato sociale, dell’appartenenza culturale, delle confessioni religiose, creano, ancora oggi nel mondo contemporaneo, attriti, conflitti, intolleranze, prevaricazioni, abusi. Una giovane donna, adornata di ogni specie vegetale o animale, accostata ad un bersaglio per pistola da campi di tiro, suscita immediatamente un interrogativo: quello per cui un oggetto del desiderio, producendo attenzione e scatenando volontà di possesso, genera tensione e violenza. Ecco spiegata la presenza di un bersaglio in un contesto di elogio femminista della differenza, come vuole, appunto, essere quello di questa artista”. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.