Descrizione
Mulino (Biblioteca storica); 1995; 9788815051509; Rilegato con sovracoperta; 21,5 x 16 cm; pp. 333; Prima edizione; minimi segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Ci sono momenti in cui la lotta politica arriva in tribunale, quando lo scontro ideologico si incendia e gli avversari si combattono a colpi di codice penale. Così è accaduto nel primo decennio del dopoguerra; in questo che è stato il periodo più acuto della guerra fredda, si celebrano centinaia di processi fondamentalmente politici. Accanto ai processi di epurazione e per i crimini di guerra, dove i vincitori regolano i conti con i vinti, nel mondo diviso in due da Jalta inizia un altro tipo di processi. La paura del nemico, e soprattutto del nemico interno, genera una parossistica caccia alla spia e al traditore. A Est ritornano le purghe, le repressioni sanguinose; negli Stati Uniti la sindrome anticomunista produce un’atmosfera di sospetto che porta in tribunale intellettuali, attori, registi, e trova il suo ambiguo coronamento nella condanna a morte dei Rosenberg. Questi processi furono un aspetto esasperato dello scontro politico e ideologico di allora; proprio per questo, ripercorrerne la storia consente una prospettiva illuminante su quegli anni difficili, nei quali riconosciamo il perno stesso del secolo delle ideologie che ci siamo lasciati alle spalle.. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.