Descrizione
Garzanti (Saggi blu.); 1988; 9788811598152;Rilegato in tela con titoli al dorso, sovracoperta; 21,5 x 14,5 cm; pp. 124; 4 edizione (Luglio 1988). ; Presenta segni d’uso ai bordi della sovracoperta (piccole mancanze, imperfezioni), firma a biro alla prima pagina bianca, interno senza scritte; Accettabile (come da foto). ; Nel 1699 il giovane Swift si appuntò, in un famoso promemoria, brevi regole di saggezza da osservare negli anni della sua senilità. Più generoso di lui, Italo Calvino ha destinato a noi tutti un agile vademecum, perché la vecchiezza del mondo con il suo carico di problemi e di angustie non ci trovi impreparati. Se molti sono i valori che nel declino della civiltà rischiano di andare dispersi, agli occhi di Calvino ce n’è uno, irrinunciabile, che li riassume tutti: «Il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vitas. I suoi consigli riguardano dunque la forma ma anche la vita, e se sono rivolti in primo luogo agli scrittori, non possono lasciare indifferente chi delle lettere non fa professione: la «leggerezza», la «rapidità», l’«esattezza», la «visibilità», la «molteplicità» (sono questi i temi delle conferenze che Calvino si accingeva a tenere all’Università di Harvard) dovrebbero in realtà informare non soltanto l’attività degli scrittori ma ogni gesto della nostra troppo sciatta, svagata esistenza. Quella che Calvino ci propone è una severa disciplina della mente, temperata dall’ironia e da una sempre vigile consapevolezza della parzialità e provvisorietà di ogni metodo d’indagine e di conoscenza. La poetica implicita in queste «lezioni» non è prescrittiva ma problematica. Il contrario di ogni virtù letteraria, di ogni «valore da salvare» non è un vizio, ma un’altra virtù, forse non meno raccomandabile di quella che Calvino sta esaltando: l’unico vero, imperdonabile vizio essendo l’indifferenza nei confronti della perfezione. Quello che qui ci viene offerto è anche un raro esempio di poetica «raccontata», fatta di divagazioni, di memorie, di squarci autobiografici. È caratteristico della personalità imprevedibile di Calvino che proprio in un libro «teorico» egli si sia deciso a parlarci di sé, della sua infanzia, del suo incessante bisogno di affrontare sempre nuovi problemi e difficoltà. Gian Carlo Roscioni ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.