L’idea pericolosa di Darwin. L’evoluzione e i significati della vita. Daniel C. Dennett. Bollati Boringhieri, 1997.

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Descrizione

Editore (Saggi scientifici); 1997; 9788833910529 ; Rilegato con sovracoperta; 22,5 x 15 cm; pp. 723; Traduzione di S. Frediani. Prima edizione. ; piccole imperfezioni alla sovracopertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; La «pericolosa» idea di Darwin di cui parla il titolo non è l’evoluzione, ma il fatto che essa avvenga per selezione naturale. L’evoluzione è un fatto, e in quanto tale non può che essere accettata da tutti. Ciò che è più difficile da accettare è che essa avvenga in base alla sola selezione naturale, senza cioè che ci sia, a guidarla, una mano superiore – Dio? – e senza che occorra alcun’altra spiegazione per aspetti specificamente umani quali la coscienza, l’etica, il linguaggio. Contro il darwinismo integrale si sono espressi in tempi recenti non soltanto pensatori di ispirazione religiosa o creazionisti come John Eccles, ma anche spiriti laici e materialisti come Stephen Jay Gould, Noam Chomsky e Roger Penrose. E in effetti il dibattito sul darwinismo è stato intensissimo in questi ultimi anni coinvolgendo biologi, filosofi, fisici, psicologi, matematici, linguisti, teologi. Nel volume, Dennett prende decisamente posizione in favore del darwinismo materialistico e, con un’ampia serie di stringenti argomentazioni, smonta uno a uno gli argomenti degli anti-darwiniani lasciando alla fine il terreno cosparso di vittime illustri: Jay Gould, innanzitutto, e le sue tesi superficiali volte a dimostrare che «il darwinismo non funziona», ma anche Penrose (l’autore della Mente nuova dell’imperatore) convinto di aver dimostrato che la coscienza delle macchine non è un sogno impossibile, e Chomsky, la cui teoria del linguaggio è incapace di spiegare come l’automa che dovrebbe generarlo è stato progettato e installato. E si parla poi di quasi tutti i temi più affascinanti tratti dalla filosofia e dalla scienza contemporanea: possibilità o impossibilità dell’intelligenza artificiale, uso del teorema di Gödel per spiegare la struttura del nostro cervello, il fantomatico «quantum-gravity computer» e altro ancora; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.