Descrizione
Rusconi; 1981; Noisbn; Rilegato con sovracoperta; 21,5 x 14 cm; pp. 542; Traduzione di M. Guidacci, C. Marghieri. Prima edizione. fotografie b/n fuori testo.; Presenta leggeri segni d’uso alla copertina, interno buono, ex-libris alla seconda di copertina; Buono (come da foto). ; In quindici anni di lavoro, tra Vita in villa del 1960 e Amati enigmi del 1974, Clotilde Marghieri è riuscita a dare un’immagine di sé così ricca e compiuta quale tanti altri scrittori non hanno saputo in una intera esistenza disseminata di titoli. Quindici anni, quattro libri. Lo specchio doppio, il suo carteggio con Bernard Berenson dal 1927 al 1955, sarebbe, secondo una mia idea che ho più volte espressa a Clotilde, il quinto libro: il libro non voluto scrivere per un rifiuto sacrosanto del gioco letterario e delle leggi che lo regolano, e tuttavia nato da sé a testimonianza di una presenza interiore che non può venir meno. Oggi, a lettura conclusa, devo ricredermi: non è il quinto ma il primo, ed è la matrice di tutti gli altri. Quando incontra Clotilde, Berenson ha più di sessant’anni; Clotilde è giovanissima. È intelligente, è colta, conosce molte lingue, ha ricevuto un’ottima educazione: ha tutte le carte in regola per avere libero e stabile accesso nel mondo del maestro: ma è quella differenza di età a determinare l’esemplare unicità di questa esperienza, che si consuma tutta sotto il novecentesco segno della sincerità. Può darsi che Clotilde abbia fatto tesoro degli insegnamenti di Berenson, il quale sapeva già che cosa significasse amministrare la propria vita privata in spirito di libertà e di sincerità, in un contesto di liaisons per niente dangereuses. Può darsi; ma la giovane donna si dimostra, per istinto, fin dall’inizio, all’altezza del grande partner. E ciò anche perché Clotilde ha un problema suo, di emancipazione e di sincerità nei confronti della propria famiglia: un problema che è assolutamente indipendente dal rapporto con Berenson. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.