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L’origine delle lingue. Merritt Ruhlen. Adelphi, 2001.

Descrizione

Adelphi (Biblioteca scientifica 31.); 2001; 9788845916304 ; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 14 cm; pp. 302; Traduzione di Stefano Ravaioli. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (triangolino prezzo mancante, piccole imperfezioni), interno con alcune (poche) sottolienature a matita; Buono, (come da foto). ; A poco più di cent’anni da quando la Società di Linguistica di Parigi pose ufficialmente fine alle discussioni, spesso stravaganti, in materia, l’ipotesi di un’origine unica delle lingue, di una lingua madre cui far risalire i vari ceppi e la babele di idiomi dei popoli del mondo, è tornata al centro dell’interesse, un po’ com’è accaduto per gli studi sulla coscienza: importanti conferme sono infatti giunte, indipendentemente, da altre discipline, in particolare dalla genetica delle popolazioni. Al punto che oggi quella screditata congettura appare la più fondata e ricca di sviluppi, come dimostra questo libro – che va letto in parallelo con Storia e geografia dei geni umani di Cavalli-Sforza –, dove si ripercorrono i risultati di una riflessione trentennale, nel corso della quale Ruhlen era già pervenuto, sulla scia di Greenberg, a una teoria che a molti era parsa estrema: la classificazione delle oltre cinquemila lingue conosciute in sole dodici grandi famiglie. Tali superfamiglie sono riconducibili, secondo Ruhlen, a una sola, la lingua primigenia che i sapiens sapiens nostri progenitori portarono con sé quando, non più di centomila anni fa, sciamarono con una serie di grandi migrazioni dalla loro culla africana alla conquista del pianeta. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.