Descrizione
Feltrinelli (Saggi e biografie. I fatti e le idee 360.); 1977; Noisbn ; Copertina flessibile ; 22 x 14 cm; pp. 394; Introduzione e cura di Fausto Malcovati. Traduzione e note di Silvana de Vidovich. Prima edizione nella collana. Volume con 19 illustrazioni fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), piccole imperfezioni, firma al frontespizio e sigla alla prima pagina bianca , interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Vsevolod E. Mejerchol’d (1874-1940), allievo di Stanislavskij, attore al Teatro d’Arte dalla fondazione al 1902, si formò come regista nel periodo di massimo sviluppo del simbolismo, di cui assorbi umori e teorie artistiche. La sua attività nel periodo prerivoluzionario si divise tra i piccoli teatri sperimentali, dove portò avanti le sue ricerche sul movimento e sulle tecniche della commedia dell’arte, e i grandi teatri imperiali, dove diresse spettacoli celeberrimi come Don Giovanni di Molière o Un ballo in maschera di Lermontov. Aderí tra i primi alla rivoluzione del ’17 e cominciò subito la sua nuova linea di teatro politico (I” Ottobre teatrale,” come lui stesso la defini) con spettacoli come Albe di Verhaeren e Mistero buffo di Majakovskij Continuò la sua opera di regista rivoluzionario nel teatro che portava il suo nome: mise in scena classici (La foresta di Ostrovskij, Che disgrazia l’ingegno! di Griboedov, Il revisore di Gogol’) e contemporanei (Il mandato di Erdman, L’ultimo decisivo di Višnevskij), suscitando ad ogni “prima” polemiche furiose, attacchi e difese appassionate. All’attività di regista affianco costantemente quella di insegnante, lanciando fra l’altro la famosa formula della biomeccanica, che accanto alle scenografie costruttiviste segnò un’epoca nel teatro immediatamente post-rivoluzionario. Mejerchol’d ebbe poco tempo per scrivere, soprattutto dopo la rivoluzione: ma vastissimo è il suo archivio di materiali registrati o trascritti, anche se raramente il regista ebbe modo di rivederli. La prima parte del volume raccoglie gli scritti teorici, suddivisi in sezioni tematiche: interventi politici e polemici dei primi anni dopo la rivoluzione, scritti sull’arte dell’attore, sulla formazione e i compiti del regista e infine sull’edificio teatrale e la sua nuova struttura secondo le esigenze di uno spettacolo rivoluzionario. Nella seconda parte sono raccolti i materiali sugli spettacoli più noti o piú documentati: note di regia, stenogrammi di prove, prime letture alla compagnia, interventi ai dibattiti. Da questa serie di scritti, spesso del tutto inediti in Occidente, viene fuori una emozionante cronaca dal vivo: vent’anni di vita di un uomo che ha avuto un ruolo leggendario nella storia del teatro europeo del Novecento. Un uomo che ha creduto fino in fondo nella rivoluzione, che ha lavorato e lottato per un mondo migliore.. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.