Descrizione
Fabbri Editore (Artisti contemporanei.); 1986; Noisbn; Rilegato con titoli al piatto e dorso; 29 x 23 cm; pp. 125; A cura di Sgarbi Vittorio. Introduzione di Renato Barilli. Volume illustrato a col. e b./n.; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni, sbucciature agli angoli), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Anche Marcello Jori, come quasi tutti i migliori protagonisti della sua generazione, è partito dall’arte concettuale, agli inizi del suo percorso, che si pongono attorno al ’75. A sua volta, dell’arte concettuale egli riprendeva l’aspetto più gravido di futuro, in un certo senso l’aspetto che ha partorito tutta la situazione in cui ci siamo trovati immersi nell’ultimo decennio. Si tratta di quell’aspetto che io stesso avevo definito, poco prima, «ripetizione differente», e che in sostanza corrisponde al citazionismo. Esso consisteva nel riprendere qualche capolavoro del passato, sottoponendolo a prove ed esercizi vari, in genere non di natura strettamente pittorica, ma appunto «concettuale»: interventi ingegnosi, che tentavano di stabilire, con l’opera di partenza, nuovi canali di approccio, sorprendenti e imprevisti. Per esempio, Jori giocava la carta del «prendere alla lettera» i dipinti del passato, ovvero di immergerli davvero in quelle condizioni fisiche (atmosferiche, stagionali) che essi evocavano, nella loro dimensione illusoria. E così, una marina era immersa veramente nell’acqua del mare, un tramonto esposto ai raggi del sole calante, e via dicendo… Chiude il volume un ellenco di: Mostre personali. Mostre colletive. Aticoli e scritti. Cataloghi e libri ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.