Descrizione
Garzanti; 1976; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 22 x 15 cm; pp. 106; Prima edizione; piccola lacerazione al bordo della sovracopertina, interno ottimo; Accettabile (come da foto). ; L’autore vorrebbe che questo libro fosse letto dai giovani, dai ragazzi; che essi cioè facessero giustizia da sé di un « corpus poetico a loro consacrato. Esso, rozzo, raffinato, vuole non identificarsi con i valori della società costituita, disprezzata quel tanto che ha permesso un margine di libertà all’autore di sentirsi poi ancora capace di scrivere poesie. Il che, lo si ammetta, diventa sempre più difficile e raro, Né l’autore ha voluto capire la morte, la sua morte, per ripiego o rivalsa, o per un vezzo ironico. Egli infatti ha cercato di parla- re di una morte che riguarda tutti. Se- greta quel tanto che basta a farla nota al mondo, come morte ideologica, mor- te dell’anima, in un mondo corrotto e violento. Le poesie sono state scritte alla maniera antica da chi si accorgeva che stava delegando un altro a scriverle, più poetico dell’autore stesso e che doveva per forza di cose parlarci della sua morte. Lette come un giallo, o un romanzo che s’insegue poesia dopo poesia, il libro prende alla gola per intensità e dolore. Nessuno sa come andrà a finire tanto sfacelo e tanta disperazione. E questa morte dunque è solo un pretesto per chi assalito dai mostri del P tere, si è ribellato, ha dato scandalo e strazio di sé, ha ucciso come San Giorgio il drago, e si è infine ammalato, è morto. Ma ogni morte è una rinascita e Dario Bellezza spera di farcela a portare a compimento un suo progetto ambizioso, un ritorno al « Paradiso », per ora proibito, per sola virtù di poesia.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.