Descrizione
MASSIMO FIAMENI DESIGN; 2023; 9791280698062; Rilegato con copertina ad astuccio; 29,5 x 26 cm; pp. 91; fotografie b/n ; minimisegni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; In esposizione 23 fotografie in bianconero analogico realizzate in formato quadrato, selezione di un più ampio progetto di ricerca con il quale il fotografo milanese indaga il rapporto tra paesaggio urbano e naturale, mai come in questo periodo storico così conflittuale. Facendo un uso sapiente del surrealismo, l’autore crea un Multiverso in cui ospitare, sovrapponendole, entrambe le dimensioni – quella umana e quella naturale – che qui ritrovano un equilibrio. Grazie alla contrapposizione estetica fra elementi naturali e opere dell’uomo, i due universi possono coesistere in maniera armonica e finiscono per attribuirsi vicendevolmente un significato nuovo. Da qui il titolo del progetto che rappresenta la teorizzazione dell’esistenza di infinite dimensioni coesistenti al di fuori del nostro spazio tempo. Marcello Vigoni conduce l’osservatore in un percorso immaginifico in cui si scoprono presenze cariche di rimandi simbolici, metaforici, onirici. C’è una grande cassettiera da archivio sovrapposta a un paesaggio naturale, di fronte alla quale si è invitati a farsi trasportare dalla fantasia immaginando di trovarsi nell’archivio dei sogni e che quell’albero imponente sia forse saltato fuori da uno dei cassetti e quelle nuvole bianche siano sfuggite dalla fessura di un altro. Ma capita anche che a presentarsi come il vero soggetto sia la natura pronta a chiedere di indagare su di sé: c’è il cassetto pieno di foglie, quello che si gonfia della vivacità plastica delle nubi, quelli che raccontano, ognuno a suo modo, il mistero dell’orizzonte. La dialettica fa capolino anche quando l’autore ricorre al simbolico con un soggetto, le scale, che nella sua ricerca sono un elemento molto presente: ce n’è una lunghissima che si allunga seguendo l’andamento curvilineo di un silos ma potrebbe somigliare nel suo proiettarsi nel vuoto a una ferrata e un’altra di legno che si proietta verso l’alto come volesse raggiungere il cielo mentre altre sono una successione di gradini che dall’alto sembrano condurre a un fondovalle. I paesaggi montani, altro elemento ricorrente, sono proiezioni piene di fascino che si ritrovano su pareti, facciate di case, muri sulle cui superfici vissute confondono il loro plastico inseguirsi di vette, canaloni, vallate. Ci sono finestre inchiavardate nel celo, porte che si chiudono o forse sono sempre state chiuse, pareti di mattoni che dialogano nella loro chiusura con la leggerezza di un cielo, orizzonti marini da cui salgono verso chi osserva piccole onde che si infrangono sulla sabbia, specchi emblematici, oblò che invitano a guardare verso chissà quale oltre. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.