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Navigazioni e viaggi. Giovanni Battista Ramusio. Einaudi, 1978-1988.

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Descrizione

Einaudi (I millenni); 1978; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta e cofanetto; 23 x 15,5 cm; pp. XLI – 970, XI – 1149, XI – 984, X – 763, XXV – 996, XIII – 1295 ; 6 volumi. A cura di Marica Milanesi. Opera riccamente illustrata a col. ft e cartine b./n. ; Presenta leggeri segni del tempo ai bordi delle custudie (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, vol II e III con lieve scoloritura al dorso della sovracopertina ; Buono, (come da foto). ; Vol I. Indice: Introduzione di Marica Milanesi. Nota bibliografica. Nota al testo. Nota alle illustrazioni. All’eccellentiss. M. Ieronimo Fracastoro, Gio. Battista Ramusio. Tommaso Giunti alli lettori. La descrizione dell’Africa di Giovan Lioni Africano. Le navigazioni di Alvise da Cà’ da Mosto e Pietro di Sintra. La navigazione di Annone. Navigazione da Lisbona all’isola di San Tomé. Navigazioni portoghesi verso le Indie orientali. Navigazioni portoghesi verso le orientali. Navigazione di Vasco di Gama. Navigazion del capitano Pedro Alvares. Due navigazioni di Amerigo Vespucci. Navigazione verso le Indie orientali di Tomé Lopez. Viaggio nell’India di Giovanni da Empoli. Itinerario di Lodovico Barthema. la navigazione di Iambolo. Tavole. Itinerari. Indice dei nomi e dei luoghi. Nell’umanesimo veneziano della prima metà del Cinquecento, tra tipografi, filologi, storici, fiorisce un singolare intellettuale, colto letterato e alto burocrate, amico del Bembo e del Fracastoro: Giovanni Battista Ramusio. Segretario del Senato e diplomatico sottile, egli avverte come pochi altri i mutamenti introdotti nella storia dell’Europa dall’allargarsi dell’orizzonte geografico, dai contatti con popoli lontani e ancora pressoché ignoti. Acutamente si inserisce nel lavoro dei cartografi e aduna e traduce un corpo imponente di navigazioni e viaggi che dai tempi dei pionieri cartaginesi arriva fino ai suoi, quelli di Vespucci e di Magellano. Nascono cosí i grossi tomi di un’opera che immortala il nome di Ramusio, usciti in varie edizioni tra il 1550 e il 1606; quelle decine e decine di trattati, di diari, di «itinerari», di relazioni, tornano in edizione fedele, in sei volumi dei «Millenni» a cura di Marica Milanesi. Il terzo volume si apre con una rara ed ampia redazione dei Viaggi di Marco Polo, ricostruiti da Ramusio sulla base di un «manoscritto antichissimo» da lui rinvenuto a Venezia. Continuazione ideale di questo grande viaggio è la Storia dei Tartari di Hethum di Corico (Hayton Armeno), mentre la parte centrale del volume è dedicata alla Persia e alla sua storia con i resoconti di Giovanni Maria Angiolello, Giosafat Barbaro, Ambrogio Contarini e di un anonimo mercante veneziano. Le descrizioni dello storico Paolo Giovio e di Albert Pigghe (Alberto Campense) introducono il grande affresco della Russia e della Moscovia di Sigmund von Herberstein, osservatore tra i piú acuti e curiosi di quelle terre. Vol II. Indice: Due lettere dall’India di Andrea Corsali. Viaggio in Etiopia di Francesco Alvarez. Sopra il crescer del fiume Nilo. La navigazione di Nearco. Viaggio di un comito veneziano a Diu. Navigazione del mar Rosso fino alle Indie secondo Arriano. Libro di Odoardo Barbosa. Sommario delle Indie orientali. Viaggio di Nicolò di Conti. Viaggio di Ieronimo da Santo Stefano. Viaggio fatto dagli Spagnoli intorno al mondo. Epistola di Massimiliano Transilvano. Viaggio di Antonio Pigafetta. Narrazione di un anonimo portoghese. Discorso del Ramusio sul commercio delle spezie. Relazione di Iuan gaetan. Cinque lettere sull’isola del Giapan. Dall’«Asia» di Giovan de Barros. Monete, unità di misura e direzione dei venti. Itinerari. Indice dei nomi e dei luoghi. Nell’umanesimo veneziano della prima metà del Cinquecento, fra tipografi, filologi, storici, fiorisce un singolare intellettuale, colto letterato e alto burocrate, amico del Bembo e del Fracastoro: Giovanni Battista Ramusio. Segretario del Senato e diplomatico sottile, egli avverte come pochi altri i mutamenti introdotti nella storia dell’Europa dall’allargarsi dell’orizzonte geografico, dai contatti con popoli lontani e ancora pressoche ignoti. Acutamente si inserisce nel lavoro dei cartografi, raccoglie antiche narrazioni e notazioni di esploratori, di mercanti, di scienziati ad una insomma e traduce un corpo imponente di navigazioni e viaggi che dai tempi dei pionieri cartaginesi arriva fino ai suoi, quelli di Vespucci e di Magellano. Nascono cosí i grossi tomi di un’opera che immortala il nome di Ramusio, usciti in varie edizioni tra il 1550 e il 1606, miniera di materiali frutto della immaginazione, delle tradizioni favolose, o delle esperienze e dell’ardimento di marinai e carovanieri in ogni angolo dell’antico e del nuovo mondo, agli equatori dei negri, alle isole dei cannibali, nei regni dell’oro, sui fiumi popolati da mostri. Le decine e decine di trattati, di diari, di «itinerari», di relazioni, tornano in edizione fedele e moderna, in sei volumi dei «Millenni» a cura di Marica Milanesi. In questo secondo volume compaiono fra l’altro il Viaggio in Etiopia di Francisco Alvarez, con la leggendaria figura del Prete Gianni; l’epopea di Magellano nelle testimonianze dirette; un testo di Ramusio stesso sul commercio delle spezie e le prime notizie del Giappone giunte in Europa nelle lettere di Francesco Saverio e altri gesuiti. Vol III. Indice: Tommaso Giunti ai lettori. I viagghi di Marco Polo, gentiluomo veneziano. La storia dei Tartari di Hayton Armeno. Vita e fatti del signor Ussuncassano, per Giovan Maria Angiolello. Viaggio d’un mercante che fu nella Persia. Viaggio di Iosafa Barbaro alla Tana e nella Persia. Viaggio di Ambrosio Contarini, ambasciatore veneziano. Lettera di Alberto Campense sulla Moscovia. Lettera di Paolo Iovio sulla moscovia. Commentari di Sigismondo di Herberstain sulla Moscovia e sulla Russia. Monete e unità di misura. Itinerari. Indice dei nomi e dei luoghi. Nell’umanesimo veneziano della prima metà del Cinquecento, tra tipografi, filologi, storici, fiorisce un singolare intellettuale, colto letterato e alto burocrate, amico del Bembo e del Fracastoro: Giovanni Battista Ramusio. Segretario del Senato e diplomatico sottile, egli avverte come pochi altri i mutamenti introdotti nella storia dell’Europa dall’allargarsi dell’orizzonte geografico, dai contatti con popoli lontani e ancora pressoché ignoti. Acutamente si inserisce nel lavoro dei cartografi e aduna e traduce un corpo imponente di navigazioni e viaggi che dai tempi dei pionieri cartaginesi arriva fino ai suoi, quelli di Vespucci e di Magellano. Nascono cosí i grossi tomi di un’opera che immortala il nome di Ramusio, usciti in varie edizioni tra il 1550 e il 1606; quelle decine e decine di trattati, di diari, di «itinerari», di relazioni, tornano in edizione fedele, in sei volumi dei «Millenni» a cura di Marica Milanesi. Il terzo volume si apre con una rara ed ampia redazione dei Viaggi di Marco Polo, ricostruiti da Ramusio sulla base di un «manoscritto antichissimo» da lui rinvenuto a Venezia. Continuazione ideale di questo grande viaggio è la Storia dei Tartari di Hethum di Corico (Hayton Armeno), mentre la parte centrale del volume è dedicata alla Persia e alla sua storia con i resoconti di Giovanni Maria Angiolello, Giosafat Barbaro, Ambrogio Contarini e di un anonimo mercante veneziano. Le descrizioni dello storico Paolo Giovio e di Albert Pigghe (Alberto Campense) introducono il grande affresco della Russia e della Moscovia di Sigmund von Herberstein, osservatore tra i piú acuti e curiosi di quelle terre. Vol IV: Il quarto volume si snoda soprattuto nelle plaghe misteriose del Nord e dell’Asia centrale. Vol V: Indice: Introduzione di Marica Milanesi. Nota al testo. Nota alle illustrazioni. Discorso di messer Gio. Battista Ramusio sopra il terzo volume delle Navigazioni e Viaggi. Sommario dell’istoria dell’Indie occidentali del signor don Pietro Martire. Sommario della naturale e generale istoria dell’Indie occidentali di Gonzalo Ferdinando d’Oviedo. Della naturale e generale istoria dell’Indie occidentali di Gonzalo Ferdinando d’Oviedo. Della naturale e generale istoria dell’Indie di Gonzalo Ferdinando d’Oviedo.Itinerari. Indice dei nomi e dei luoghi. Nell’umanesimo veneziano della prima metà del Cinquecento, tra tipografi, filologi e storici, fiorisce una singolare figura di intellettuale: Giovanni Battista Ramusio. Segretario del Senato e diplomatico sottile, letterato amico di Bembo e di Fracastoro, egli avverte come pochi altri i mutamenti introdotti nella storia europea dall’allargarsi dell’orizzonte geografico, dai contatti con popoli lontani e ancora pressoché ignoti. Inserendosi nel lavoro dei cartografi, Ramusio aduna e traduce un corpo imponente di Navigazioni e viaggi che dai tempi dei pionieri cartaginesi arriva fino ai suoi, quelli di Vespucci e di Magellano. Tra il 1550 e il 1606 vanno alle stampe i tomi di un’opera imponente: ora quelle decine e decine di trattati, di diari, di «itinerari», di relazioni tornano in edizione fedele, in sei volumi dei «Millenni» a cura di Marica Milanesi. Questo quinto volume, interamente dedicato al Nuovo Mondo, si apre con il Sommario delle decadi di Pietro Martire d’Anghiera (1457-1526), cronista, ma al tempo stesso commentatore e critico, della costruzione dell’ America spagnola, e qui, in particolare, dei viaggi di Cristoforo Colombo. Seguono poi il Sommario e la Storia delle Indie occidentali di Gonzalo Fernandez de Oviedo (1478-1557), forse il piú famoso cronista de las Indias, autore di una monumentale opera dedicata non solo ai fatti, ai personaggi, alle battaglie della Conquista, ma anche alle piante, gli animali, i pesci, gli insetti, i veleni, le curiosità, le stranezze, le leggende di un mondo fino ad allora sconosciuto. Vol VI: Indice: Nota al testo. Nota alle illustrazioni. Le relazioni di Fernando Cortese sulla Nuova Spagna. Le relazioni di Pietro d’Alvarado e di Diego Godoy sul Guatemala. Relazione sulla città di Testimian d’un anonimo spagnolo. Le relazioni di Francesco di Ulloa, Francesco Vasquez di Coronado, Antonio di Mendozza, Marco da Nizza, Fernando Alarcone. Relazione dello scoprimento di Francesco di Ulloa. Le lettere di Francesco Vasquez di Coronado. Lettere scritte da Antonio di Mendozza. Relazione del reverendo fra Marco da Nizza. Relazione di Francesco Vasquez di Coronado. Relazione della navigazione e scoperta che fece il capitano Fernando Alarcone. Discoprimento e conquista del Perú. Relazione d’un capitano spagnolo della conquista del Perú. La conquista del Perú e provincia del Cusco scritta da Francesco di Xerez. Relazione per sua maestà di quel che nella Nuova Castiglia è successo. La navigazione del grandissimo fiume Maragnon. Discorso sopra la terra ferma dell’Indie occidentali. Relazione di Giovanni da Verrazzano. Discorso d’un gran capitano di mare francese. Le navigazioni di Iacques Catrhier. Viaggio di messer Cesare de’ Fedrici nell’India orientale. Tre navigazioni fatte dagli Olandesi e Zelandesi al settentrione. Punti cardinali, rosa dei venti e orologio astrale. Itinerari. Indice dei nomi e dei luoghi. Si conclude con questo volume la pubblicazione della monumentale raccolta di navigazioni e viaggi di Giovanni Battista Ramusio, a cura di Marica Milanesi. Il Nuovo Mondo è lo scenario al quale approdano uomini la cui sete di potere e di guadagni non può piu essere appagata in un’Europa che dal feudalesimo volge ad un’anonima modernizzazione mercantile. E sarà lí, su quelle coste e in quelle terre, che diverranno essi stessi cavalieri d’una tragica epopea: il grande Montezuma cadrà infatti nelle mani di Cortés, cosí come i geometrici tetti di Cuzco e del Pero ad opera di Pizarro. Ma queste terre vedranno anche le vane spedizioni alla ricerca dell’Eldorado; o il drammatico naufragio e l’estenuante itinerario tramandatoci da Cabeza de Vaca. Poi la rotta di Ramusio piega verso le regioni boreali: le navigazioni di Verrazzano e di Cartier scopriranno nuove regioni, territori inesplorati. E infine, ancora sul Vecchio Continente, le pagine dell’erudito veneziano ci condurranno alla ricerca del passaggio a nord-est con le spedizioni di Barents. La raccolta ramusiana ricostruisce cosí la grandiosa mappa di un mondo che, pur avendo smarrito la sua millenaria centralità tolemaica, va dilatandosi sempre piú, di là dalle Colonne d’Ercole, sino a non avere piú confini, né reali né fantastici.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.