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Nove racconti. Salinger J.D.. Einaudi, 1976.

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Descrizione

Einaudi (Nuovi coralli 144.); 1976; Noisbn ; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. 226; Traduzione di Carlo Fruttero. Prima edizione nella collana. ; Presenta segni d’uso ai bordi (senza mancanze ma con imperfezioni, macchiette ai piatti, dorso con segni di lettura), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Per molti anni lo scaffale delle opere di Salinger ha allineato accanto al Giovane Holden solo questi Nove racconti che precedono dunque Franny e Zooey e Alzate l’architrave, carpentieri. Se le avventure di Holden hanno avuto per l’America (e per l’Europa) un valore emblematico, è in questi racconti che lo humour, la spietatezza, la grazia, la tragica amarezza di Salinger trovano la loro perfetta espressione. Anche se essi non ripetono il tour-de- force di linguaggio – gergo del romanzo, il loro punto di partenza è pur sempre il “parlato” piú colloquiale e modulato sulle effimere cadenze della moda; ma Salinger trae dai suoi dialoghi, dalle sue impalpabili storie quasi un arco di musica teso su un vortice di squallore. Per Salinger solo i bambini e chi ha vissuto l’orrore della guerra (come in Per Esmé: con amore e squallore) è vicino alla verità. Il dialogo dei bambini (vedi Un giorno ideale per i pescibanana) è una finestra su una realtà diversa e vertiginosa, come le domande dei sapienti ” zen ” ai loro discepoli. Ma anche una conversazione pomeridiana tra amiche (Lo zio Wiggily nel Connecticut) o la telefonata d’un uomo che è a letto con una donna non sua (Bella bocca e occhi miei verdi) diventano occasioni di poesia nutrita di una grande pietà umana. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.