Descrizione
Zanfi Editore (Il novecento. Storie di moda. 68); 1990; 8885168531 ; Rilegato con titoli al piatto, sovracoperta ; 29 x 22 cm; pp. 127; Volume riccamente illustrato a col. e b./n. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; “Roidi da ogli”, letteralmente ruote per gli occhi, di cristallo di rocca o di berillo, compaiono alla ribalta della… commedia umana a Venezia, in una data imprecisata tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo, cosi rilevano le più dotte informazioni. Prestamente sostituiti i minerali costosi e pesanti con il vetro, gli occhiali, oltre ad aiutare presbiti e poco dopo miopi, si adombrarono subito con connotazioni auliche di prestigio, rispetto e savietà. La storia delle lenti per vedere si arricchisce di occhialini, cannocchiali, fassamano, che soprattutto nel XVIII secolo filtrano sguardi e occhiate molto più maliziose che persuasive, costituendo anche nell’Ottocento altrettanti “episodi” di costume. Nel Novecento, da quando le lenti a contatto, largamente diffuse, assumono le funzioni di protesi visive, gli occhiali diventano anche un accessorio di moda spesso imprescindibile dal look personale. Cosi c’è chi, miope o presbite, ne fa collezione e li inforca scegliendo secondo l’umore, l’occasione e l’abito che indossa, esattamente come sceglierebbe una cravatta. E c’è chi li adotta con montature di forme svariate e intrusioni di strass e pietre, per abbinarli al vestito da sera o alla mise da ufficio, e c’è infine chi ha dedicato anche agli occhiali, coniugando tecnica e filosofia dell’immagine, la calligrafia del suo tratto e l’invenzione del look. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.