Descrizione
Einaudi (Saggi 486.); 1972; Noisbn ; Copertina flessibile ; 22 x 16 cm; pp. 296; Traduzione di C. Lusignoli. Prima edizione nella collana. Volume con 19 fotografie b/n fuori testo. ; Presenta severi segni d’uso alla sovracoperta (piccole mancanze, lacerazioni con nastro adesivo), volume con ammaccatura e lacerazione da caduta al bordo inferiore, firma e data al frontespizio, volume pulito senza scritte ; Accettabile (come da foto). ; Dal molto che si è detto e scritto e ripetuto su Oscar Wilde sembra emergere una figura d’eccezione, uno spirito singolare. Ma che accade se immergiamo nuovamente Wilde nel mondo tra art nouveau, simbolismo vittoriano e belle époque? A parere dell’autore di questo saggio, “Wilde non è un inventore ma un buon propagandista e, certamente, un ottimo scrittore”. Una simile affermazione fa da controaltare a una serie di analisi puntuali, sottili, felicemente narrate, di rilevamenti inediti, di riferimenti tra fatti, episodi, spunti, indicazioni; a una valutazione di mode, forme di costume, soluzioni di gusto, che consentono di rivisitare attivamente l’epoca, i personaggi e le situazioni. A un tale livello Wilde è un testimone, un reagente, un elemento decisivo (in questo senso va inteso il giudizio di Jullian) che dilata, esaspera, rende paradossali ma necessarie certe costanti, talune formule dell’epoca, dilatandole al di là dei confini loro propri. Cosí Jullian può scoprire alcuni elementi di continuità fra il decadentismo francese e Wilde (le Intenzioni del quale discendono da Bourget, e Dorian Gray deve molto a Lorrain), in modo particolare tra Gustave Moreau e Wilde. Frutto di ricerche di prima mano, condotte con la passione di chi da anni va lavorando a definire lo spazio che è proprio dalla stagione del tardo Ottocento e dei suoi protagonisti, questa biografia va ben oltre il suo oggetto primo, per collocarsi in una mappa definita con passione ma con un preciso senso critico. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.