Descrizione
Mondadori (Ingrandimenti.); 1991; 9788804349945 ; Rilegato con titoli in oro al dorso, sovracoperta ; 21,5 x 14 cm; pp. 184; A cura di Dino Cimagalli. Prima edizione. Volume con ill. in b./n. fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte, volume brunito; Buono, (come da foto). ;«Lei pensa che sia stato suo nonno il responsabile della fucilazione di suo padre?» Quante volte Fabrizio Ciano ha dovuto rispondere a questa domanda! E quante volte gli è stato chiesto se, a causa della morte di suo padre Galeazzo Ciano, egli portasse odio a suo nonno Benito Mussolini! Fabrizio era appena ragazzino quando ebbe il padre fucilato a Verona e il nonno appeso a piazzale Loreto. La storia d’Italia si presentò a lui sotto forma di un’enigmatica e instabile vicenda privata, che comportava partenze notturne per destinazioni ignote, espatri clandestini, false generalità. Per gli antifascisti i Ciano erano dei fascisti, per gli uomini del morente fascismo erano dei traditori. Di quei tragici giorni, e della sua doppia discendenza, Fabrizio Ciano era destinato a portare per sempre il peso non lieve. Quando il nonno fece fucilare papà – questo viaggio a ritroso lungo la propria vita scritto sulla soglia dei sessant’anni – mostra che ha saputo portarlo con dignità e misura. Un giudizio pacato, un atteggiamento di comprensione e di profonda pietas familiare ispira tutto il suo racconto, al cui centro spicca, come un puro grumo d’energia, la figura indimenticabile di Edda Ciano-Mussolini. Anche quando il fascismo sarà poche righe nei libri di scuola, si continuerà forse a ricordare il processo di Verona, questa cupa e lampeggiante tragedia che ha i colori di Shakespeare. La testimonianza di Fabrizio Ciano la riporta alla sua dimensione più vera, quella che continua a colpire la nostra immaginazione, e che non è una dimensione politica, ma familiare. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.