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Quando la mafia trovò l’America. Storia di un intreccio intercontinentale, 1888-2008. Lupo Salvatore. Mondolibri, 2009.

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Descrizione

Mondolibri ; 2009; Noisbn ; Rilegato con titoli in oro al dorso, sovracoperta; 22,5 x 15 cm; pp. 282; Volume con 23 tavv. b/n fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, piccole imperfezioni ai bordi), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; La mafia non si identifica con una società locale, ma rappresenta il frutto perverso dell’incontro di ambienti tra loro diversissimi. Anche per questo la sua storica fortuna deriva dall’intreccio tra i due versanti. Un intreccio che viene generalmente ricondotto alla grande migrazione otto-novecentesca, ma che è divenuto poi un fenomeno permanente. Esso si ripropone a ondate per tutto il Novecento, sia nei periodi in cui la migrazione fluisce liberamente, sia quando è regolamentata o proibita. Si muovono le persone, i prodotti legali e illegali, ma anche i modelli associativi criminali. Si tratta di flussi che vanno dalla Sicilia all’America ma anche nella direzione opposta. E il meccanismo è cosi fluido perché ci sono vuoti sociali, aree grigie tra legalità e illegalità, sistemi di corruzione politica e affaristica, meccanismi identitari che creano campi di azione favorevoli su entrambi i versanti. A cavallo tra i due secoli come nei ruggenti anni ’20, negli anni della Grande Crisi come nella congiuntura drammatica della seconda Guerra mondiale, tra le isterie della guerra fredda e le speranze degli anni ’60 fino a periodi a noi più vicini. Nel flusso variegato degli eventi storici, due società così diverse domandano entrambe mafia, necessitando dall’altro lato di strumenti non poi così diversi di lotta alla criminalità organizzata.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.