Descrizione
Einaudi ; 1970; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 22,5 x 14,5 cm; pp. 315; Traduzione di Clara Coisson e Vera Dridso. Prima edizione nella collana. ; Presenta segni d’uso ai bordi della sovracoperta (senza mancanze, piccole imperfezioni), interno senza scritte, brunitute; Accettabile (come da foto). ; Questo nuovo volume di Michail Bulgakov fa conoscere al lettore italiano, in buona parte per la prima volta, gli esordi narrativi dell’autore. Esordi che testimoniano una sorprendente maturità, poiché qui raccolti si ritrovano tutti gli estri e gli artifici della fantasia bulgakoviana. In queste pagine, percorse da una intelligenza gaia e corrosiva, si può cogliere il duplice piano su cui si svolgerà poi l’invenzione poetica del Bulgakov dei romanzi maggiori: da una parte, nel ciclo intitolato Diavoleide, un grottesco che, anche nelle sue manifestazioni piú fantasmagoriche e stregonesche, è tutto congegnato con un razionale rigore contruttivo, atto a dominare ed esorcizzare l’oscuro maleficio evocato; dall’altra, nei Ricordi di un giovane medico, un realismo sottile e ironico, tanto rispettoso, però, della realtà narrata da render questi bizzarri e umanissimi casi clinici degni anche d’interesse medico professionale. Il breve romanzo Cuore di cane, tradotto ora per la prima volta integralmente secondo il testo stabilito dalla vedova dello scrittore, Elena Sergeevna. Qui Bulgakov scarica tutto il suo odio per ogni opprimente meccanismo burocratico in un’esplosione di gioia inventiva. Con la consueta lucidità, dove il divertimento prepondera sull’amarezza, Bulgakov fa sfilare davanti al lettore, complice della sua grazia allucinata, i mostri di cui si sgrava la ragione quando langue in un sonno oscuro ovvero si scatena in una veglia delirante. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.