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Ricordo di Furtwangler. Elisabeth Furtwangler. Fogola, 1980.

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Descrizione

Fogola (La piazza universale.); 1980; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 21,5 x 15 cm; pp. 178; Traduzione di Maurizio Vallauri. Prima edizione. Volume con 18 fotografie b/n fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi della sovracoperta (senza mancanze, piccole imperfezioni, sbucciature), volume saldo, interno senza scritte, segni di nastro adesivo alla prima e ultima pagina bianca, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Wilhelm Furtwängler in una nuova luce. Elisabeth Furtwängler, la vedova del grande musicista, ha scritto un libro su lui, anzi un libriccino, appena 160 paginette. Non si tratta quindi di una voluminosa biografia piena di pretese o di un’ imponente trattazione di problemi artistici. Pur tuttavia è una opera che le sostituisce ambedue e da di più. Si compone di numerose piccole tessere di mosaico, provviste di sorprendente intensità luminosa, e che, senza che l’Autrice cerchi di rendersi “importante”, importanti lo sono molto. Apprendiamo molte cose sul Direttore e sul Compositore, sul suo rapporto con Wagner e con Beethoven, con i dischi e con le Opere, con la letteratura mondiale e con la politica. È stupefacente quante di tali cose fossero ignote anche a quelli tra noi che lo conobbero bene. Lo vediamo in certo qual modo in nuova luce, nella luce, se si vuole, di un amore comprensivo ma anche critico. La sorte dei direttori d’orchestra è uguale a quella degli attori. La posterità non si interessa quasi più a loro, anche i loro dischi restano dimenticati quando non ci sono più loro a dirigere. Questo comunque è ciò che insegna l’esperienza. Nel caso di Furtwängler è successo e succede altrimenti. E questo sebbene di lui ci siano relativamente pochi dischi, perchè per molti anni non ne volle registrare nessuno, allora quando un disco durava ancora quattro minuti: gii sembrava artisticamente inammissibile il continuo interrompere e riprendere una composizione. La situazione cambiò quando venne inventato il microsolco. Ma anche i suoi dischi microsolco non sono ancora stereo. Tuttavia subito dopo la sua morte incomincio una vera corsa a tutto ciò che era disponibile e al molto non ancora pubblicato che dormiva negli archivi degli enti radiofonici. Sorprende che proprio i giovani che non lo avevano mai ascoltato dirigere, richiesero sempre di più dischi di Furtwängler, primi fra loro gli americani e i francesi. Nel libro si tace il fatto che l’edizione postuma della maggioranza dei dischi di Furtwängler non sarebbe stata possibile senza l’impegno e gli sforzi della vedova, che ha disinteressatamente rinunciato ai diritti d’autore. Si dovrebbe leggerlo. Si deve. Curt Riess (Die Welt, Berlin und Hamburg – 22.12.79) ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.