Descrizione
Arti Grafiche Amilcare Pizzi (Popoli dell’Italia antica.); 1999; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 22x 25,5 cm; pp. 141; A cura di Mariavittoria Antico Gallina, introduzione di Alberto Grilli. Edizione speciale fuori commercio per Laboratori Guidotti. Volume riccamente illustrato a col. e b./n. Numerose fotografie ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; La prima Roma: una storia tutta italica da apprendere attraverso i documenti archeologici, ma da interpretare anche con gli strumenti dello storico (delle religioni e delle antropologie). Dagli aggregati italici alle prime elaborazioni urbane ad opera di re etruschi, talora permeati di cultura greca: un lasso di tempo di alcuni secoli, dai quali prende il via una storia tutta originale che vede il costante impegno degli architetti nel costruire e nel ricostruire, tenendo dietro ad alterne sorti, ma anche ad una crescita demografica e di potere che non ha comunque visto allentamenti. La mancanza di piani regolatori per l’Urbe è forse quella peculiarità che ha contribuito a rendere Roma un unicum. Nella commistione di architetture funzionali e di prestigio, nella stratificazione dei programmi politici ed edilizi che gli imperatori hanno voluto lasciare, o meglio hanno voluto “rappresentare”, nelle sovrapposizioni e nelle giustapposizioni sociali e culturali, sta la monumentalità di Roma: i palazzi imperiali, i fori, i templi, i grandi edifici amministrativi, i complessi termali, le dimore di lusso e le case popolari, ed ancora gli acquedotti, i magazzini, i mercati, le strutture ludiche, i giardini, così come le necropoli, che completano il “senso” della città-simbolo, il quadro dello “spettacolo” urbano. Tutto in una sorta di “assemblaggio” che nella sua apparente disorganicità ha il sapore delle secolari vicende di vita, ha i colori della continua scoperta, dello scorcio imprevisto, dell’atmosfera incontaminata, ancora carica di tensioni. Ma altri colori dipingono Roma: i materiali italici e laziali sono quelli che conferiscono alle costruzioni i caldi toni mediterranei che ancora vediamo, non alterati dagli aspetti più deleteri delle attuali attività umane. I colorati materiali lapidei e marmorei asiatici, greci, africani, ai quali si richiede un sofisticato – ed ulteriore rispetto alle scelte architettoniche planimetriche apporto decorativo, rispecchiano, e – seppur indirettamente, quelle che, con i termini ora in uso, definiremmo come la “pluralità di interessi” o come il “cosmopolitismo” della società di Roma antica. Ed ecco la Forma Urbis Romae, una planimetria urbana in marmo posteriore al 200 d.C. che, con il compiacimento della registrazione catastale, fissa per la posterità l’esito dei vari momenti del grande sviluppo urbano. All’indomani, dalla crisi del III secolo, per Roma sarà un’altra storia. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.