Descrizione
Fratelli Melita Editori (La creatività dello spirito.); 1992; 9788840371115 ; Rilegato con titoli al piatto e dorso, ; 24,5 x 17 cm; pp. 931; Traduzione di L. Matteucci Volume con ill. in b./n. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), volume saldo, interno senza scritte, brunito; Buono, (come da foto). ; PREMESSA: Questo libro appartiene ormai alla storia anche se la sua genesi è stata in parte la fantasia. Su di esso infatti si sono basate tutte le accuse verso la Massoneria, accuse che ancora oggi trovano dei sostenitori. La Chiesa accettò in maniera indiscriminata queste rivelazioni che sembravano confermare le affermazioni della stampa antimassonica. La Massoneria divenne così la “Sinagoga di Satana”. Era normale che un massone, cacciato dalla Loggia, potesse in un impeto d’ira rivelare tutti i segreti della setta. E in parte era vero, in quanto non era tutto frutto di fantasia. Molti rituali erano riportati con precisione, altri modificati solo leggermente. Sicuramente artefatto era però l’ambiente in cui i “cospiratori” operavano, impregnato di occultismo di bassa lega. Nessuno volle verificare quelle accuse giunte in modo tanto opportuno. Cosi che quando il Taxil, per la seconda volta, dichiarò pubblicamente di aver mentito, i nemici della Massoneria rimasero per un po’ di tempo attoniti. Superarono però brillantemente l’ostacolo affermando che il Taxil aveva ritrattato per paura. Questo libro rimane quindi come testimonianza di un grande falso, cioè di quella che fu giustamente definita “la più grande mistificazione antimassonica”, e fa ormai parte, nel bene e nel male, della letteratura massonica. In appendice, per il lettore interessato alla vicenda, abbiamo ristampato il discorso in cui il Taxil stesso distrugge tutta la sua costruzione fantastica e mostra per l’ultima volta il suo vero volto. D.E. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.