Descrizione
L’Editore; 1990; 9788871650173 ; Copertina flessibile con risvolti ; 21 x 15 cm; pp. 656; Traduzione di L. Magliano. ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Quando George Saiko pubblicò nel 1948 questo romanzo, Hermann Broch scrisse: «è un’opera eccezionale, di grande e duraturo valore, un passo avanti nella tradizione artistica di Kafka e di Musil». Giunto tardi alla letteratura – aveva superato la cinquantina quando fu pubblicato Sulla zattera, la sua opera principale – Saiko ha visto la propria fama aumentare progressivamente e diffondersi, culminando nel 1962, poco prima della morte, con l’assegnazione del più alto riconoscimento letterario austriaco. Oggi George Saiko è considerato uno dei maggiori esponenti della letteratura mitteleuropea, l’autentico successore e continuatore dell’opera di Robert Musil, anello di congiunzione indispensabile per passare – attraverso decadentismo, espressionismo, surrealismo, Freud, Joyce e via di seguito – dall’Impero austroungarico alla realtà presente. Saiko è uno dei pochi scrittori austriaci – differenziandosi in questo anche da Musil – che sia riuscito a liberarsi del tipico complesso dei suoi connazionali, cioè dal convincimento che senza la distruzione della vecchia monarchia sarebbe stato risparmiato all’Europa tutto quanto avvenne dopo il 1918, e che quindi rifiuti la funzione di «guardiano di museo». Sulla zattera è ambientato ai confini dell’Austria con l’Ungheria, in un’atmosfera indeterminata fra il crollo della monarchia danubiana e l’Anschluss, e affronta tutti i nodi storici, sociali, umani, connessi alle profonde trasformazioni in atto. Niente, però, di più lontano dalla cronaca o dal quadro storico. Saiko ha teso una rete di rapporti straordinariamente sottili tra individui, strati e classi sociali, situazioni storiche, momenti della vita individuale, piani di coscienza, in cui l’individuo diviene funzione di un più ampio contesto. Manca la – postulata – tabula rasa dell’uomo senza qualità di Musil, l’individuo è sempre presente in quanto appartiene ad una più vasta totalità, anche se spesso non ancora acquisita alla coscienza. Il nuovo realismo è per Saiko il realismo dei sentimenti: il realismo dell’anima. Sulla zattera costituisce, per usare un’espressione di Giorgio Bergamini – fatta sua da Claudio Magris – «il viaggio interiore di un “Ulisse mitteleuropeo in veste da camera” lungo i mari dell’intelligenza e del tempo».; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.