Non più disponibile

Teoria critica. Scritti 1932-1941 (Due Volumi). Horkheimer Max. Einaudi, 1974.

COD: 13287 Categoria:

Descrizione

Einaudi (Paperbacks 53 *, **.); 1974; Noisbn ; brossura ; 20,5 x 12,5 cm; 2 Vol pp. XII-375, XI-359; A cura di Alfred Schmidt. Traduzione di Giorgio Backhaus e Anna Solmi. Prima edizione nella collana ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni) lievi segni di lettura ai dorsi, piccole macchiette ai tagli, interno pulito e senza scritte; Buono (come da foto). ; Animatore dell’istituto di scienze sociali di Francoforte, Horkheimer (1805-1973) ne diresse anche la rivista, la famosa « Zeitschrift fur Sozialforschung», che cominciò ad apparire a Lipsia nel 1932 e segui l’Istituto nell’emigrazione uscendo prima a Parigi e poi (sotto altro nome) a New York, dove cessò le pubblicazioni nel 1941. In questi nove anni la rivista si giovò di collaboratori come Adorno, Benjamin, Marcuse, Fromm e Pollock, ma furono anzitutto i lucidissimi contributi di Horkheimer a dettare le linee direttive di quella che oggi è universalmente nota come « teoria critica ». I due volumi che portano questo titolo riuniscono tali contributi aggiungendovi la parte generale degli Studi sull’autorità e la famiglia, pubblicati nel 1936 a cura dell’Istituto. Essi offrono il pensiero di Horkheimer nella sua stagione piú alta e più profondamente, ma liberamente influenzata dal marxismo. Gli anni trenta sono gli anni della catastrofe europea, di fronte alla quale il pensiero marxista tendeva o ad evadere in una generica filosofia dell’alienazione, fondata su una lettura esistenzialeggiante degli scritti giovanili di Marx allora scoperti, oppure a irrigidirsi nella facciata ideologica staliniana. In entrambi i casi esso abdicava alla sua funzione primaria di critica della società, funzione che sola dà legittimità alla sopravvivenza della filosofia. È nella coscienza di tale funzione che Horkheimer nei suoi saggi affronta il pensiero borghese nelle sue feconde contraddizioni e nella sua sterilità attuale per approdare a una penetrante disamina della filosofia contemporanea, da Bergson a Dilthey e ad altri esponenti della «filosofia della vita » fino alla grande resa dei conti con il neopositivismo. Nonostante la forma saggistica, il libro costituisce quindi — accanto alla Distruzione della ragione di Lukacs, ma agli antipodi del suo gesto liquidatorio — il massimo tentativo di interpretazione del passato e del presente della filosofia in un tempo in cui essa si vede sconfitta nelle sue aspirazioni utopiche. Ma per i seguaci della teoria critica «anche dopo la sconfitta il pensiero non sí è trasformato in un fatto interiore, che rimane tale e si adatta alla realtà che lo contraddice. Essi non si lavano le mani in innocenza. È possibile ché tutto rovini, ma l’analisi più disincantata mostra che una società razionale è possibile. L’umanesimo consiste nell’impegnarsi per essa»..; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.