Teoria dello Stato predatore. Margaret Levi. Edizioni di Comunità, 1997.

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Descrizione

Edizioni di Comunità (Strumenti e ricerche); 1997; 9788824505260; Rilegato con sovracopertina; 22 x 15 cm; pp. 275; Traduzione di N. Iacobone; ex-libris al frontespizio, minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Perché la gente paga le tasse? Come si finanzia lo stato? Quali sono le condizioni che rendono legittimo e stabile il patto fiscale? Sono domande di evidente importanza nell’Italia di oggi, in cui una profonda erosione del rapporto tra cittadini e istituzioni ha generato estesi fenomeni di protesta. Ciò, a sua volta, ha indotto a interrogarsi su quali regole, su quali assetti istituzionali potrebbero restituire credibilità allo stato e fiducia alla collettività. Ma si tratta anche di problemi ricorrenti nella storia degli stati e delle comunità politiche. In questo libro Margaret Levi propone una teoria dell’evoluzione dei sistemi fiscali che va al cuore di queste domande. Combinando ipotesi teoriche derivate dal paradigma della scelta razionale con l’analisi ravvicinata di alcuni casi storici (il sistema fiscale della Roma antica, l’evoluzione dei sistemi fiscali in Inghilterra e in Francia durante la transizione all’epoca moderna, l’introduzione dell’imposta sul reddito in Gran Bretagna, le riforme fiscali nel sistema federale australiano) Teoria dello stato predatore rappresenta uno dei risultati più brillanti di quel programma di ricerca, comunemente definito neoistituzionalismo, che da almeno quindici anni sta rinnovando l’economia e ridefinendo i confini e i contenuti di discipline come la storia economica, la teoria dell’organizzazione, la scienza politica. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

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