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Travestimenti. Jean Cocteau. Medusa Edizioni, 2007.

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Descrizione

Medusa (Le porpore 25); 2007; 9788876981012 ; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 14,5 cm; pp. 124; A cura di M. Dotti ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Viaggiatore eccentrico, disinvolto costruttore di miti, equilibrista della poesia, uomo di mondo e instancabile flâneur, al termine di un complesso itinerario artistico che lo porterà a incrociare alcuni dei frangenti più tortuosi dell’intero Novecento, Jean Cocteau confesserà di aver scritto sempre e soltanto col proprio sangue, come fanno i prigionieri». La sua vasta produzione fatta di romanzi, poesie, film, disegni, libretti teatrali e d’opera, si proponeva di rappresentare l’equivalente di un grido messo nero su bianco, non certo per il bisogno di farsi ammirare, ma per quello di essere amato». Per strada, nei camerini di un circo, ai margini del ring, a partire dagli anni Trenta Cocteau incontrerà alcuni fra i protagonisti di una rivoluzione culturale che, ora più di allora, sfugge alle cronache ufficiali, si dirama dal basso, non costruisce muri, ma apre spazi e infine produce poesia, anche se non in forma di parole. Sarà proprio Cocteau, col suo winchiostro di sangue», a trovare le parole adatte in testi che ancor oggi rappresentano la controstoria di un teatro vissuto, pensato e giocato sempre fuori dalle scene e dalle convenzioni. Attraverso le sue parole troveranno voce Barbette, il trapezista ferito che diventa attore en travesti facendo impazzire Parigi con la sua perturbante ambiguità, ma anche “Panama” Al Brown, l’ex campione del mondo di pugilato che, travolto dai debiti e dalla droga, sbarca il lunario ballando lo swing in un malfamato night club, Marcel Cerdan, promessa della boxe che rimane vittima di un terribile incidente, o Joselito, Manolete e Juan Belmonte, principi solitari della corrida e del suo “teatro della crudeltà”. Ad accomunarli sono i medesimi gesti calibrati e le stesse esitazioni che, come nel caso dell’acrobata o del funambolo, sembreranno assurdi soltanto a chi non sa che il loro percorso conduce inesorabilmente su una corda da sempre appesa fra il vuoto e la morte; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.