Descrizione
Feltrinelli (I narratori 142); 1969; Noisbn ; Rilegato con titoli al piatto e dorso, ; 20 x 13 cm; pp. 141; Prima edizione. Volume con 7 fotografie in b.n. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), tratto a biro alla prima pagina bianca, volume lievemente brunito ai bordi; Accettabile (come da foto). ; “Che i bambini siano di troppo è cosa che salta agli occhi. Basta guardarsi intorno per capire che nelle nostre città, come nelle nostre case, non c’è posto per loro… la presenza di milioni di esseri irrequieti, piccoli, mobilissimi e imprevedibili si risolve in una diuturna prevaricazione a tutto discapito delle funzioni, dei bisogni elementari e dei diritti inalienabili di noi adulti.. Ma i tempi maturano. Non basta legare i bambini alla sedia, drogarli o chiuderli nel cesso. Non serve tappar loro la bocca o il sedere con il cerotto o con la plastilina. Non vale immettere corrente ad alta tensione nelle strutture metalliche di recinzione dei giardinetti e dei terreni edificabili, né chiudere a doppia mandata l’uscio del salotto buono. Bisogna ucciderli.” Questo l’impianto ideologico del primo “discorso” di questo libro, intrecciato a un’analisi delle “contraddizioni del sistema” che intralciano e ritardano l’auspicata “Soluzione Finale” ad ogni livello di potere pubblico e privato (anche se, a un’indagine accurata, è dato di rilevare non poche indicazioni di tendenza, emergenti dal sottosuolo della puericoltura convenzionale, che inducono ad un cauto ottimismo). Non meno rilevante della Soluzione Finale è la “Soluzione Arcipelago” preconizzata nella seconda parte. Facendo propria l’affermazione d’un liceale di Parigi agli esami di licenza (“I Romani erano un popolo guerriero che a furia di combattere fecero dell’Italia una penisola”) Frassineti argomenta che noi, “alunni e discendenti di quelle operose legioni,” siamo sul punto di “fornire l’opra, facendo dell’Italia un Arcipelago.” Infatti il diagramma delle alluvioni dal 1870 ai nostri giorni indica che l’Italia, nel giro di qualche decennio, potrebbe sprofondare intieramente sott’acqua, salvo forse il fumaiolo dello Stromboli. La terza parte, la bestemmia numero 3, lultima ipotesi, la piú disperata di questo libro, è che l’Italia sia semplicemente quella che è e che tale intenda rimanere per lungo ordine di anni. Questo dice lo spettroscopio frassinetiano, applicato a quelle specialissime costellazioni del nostro universo educativo che sono i manuali di Educazione Civica per le scuole. Qui Frassineti mette da parte i trucchi, le malizie, le metafore e tutti gli schermi ingannevoli dell’iperbole e del paradosso, per misurarsi faccia a faccia con il “nemico” e dargli il fatto suo. In questo trittico blasfemo (blasfemo, s’intende, per le orecchie timorate e i telencefali benpensanti) il mostro da esorcizzare, da rintuzzare, da vilipendere, il bersaglio dal quale Frassineti non sa distogliere lo sguardo, è sempre lo stesso: l’ottusità, la furbizia, l’ingordigia, la protervia, l’anima nera, il lezzo del potere: la disumanizzazione che incombe sullá società organizzata di oggi. Le sue frecce, è vero, sono lavorate di fino, tanto da sembrare finte. Ma, a reggere la mostra colorita, aggraziata e cattivante delle sue variazioni di stile, è sempre il filo ritorto dell’indignazione morale, la corda tesa dell’ira.; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.