Descrizione
Adelphi (Classici 5); 1964; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta e astuccio muto; 19,5 x 13 cm; pp. 302; Traduzione di Anita Rho, Lavinia Mazzucchetti, Gianna Ruschena ; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; I due volumi raccolgono, per la prima volta in Italia, l’opera novellistica di uno scrittore che può annoverarsi tra i maestri del genere: Tolstoj, Hoffmann, Cechov per citare i maggiori. Se il fatto di essere svizzero ha in passato nociuto alla fortuna di Keller fuori del mondo tedesco – dove, invece, essa è sempre stata grande – la critica internazionale riconosce ora in lui uno degli scrittori meno provinciali del suo tempo. Proprio il suo essere svizzero, cioè radicato in un’antica tradizione di libertà e di aristocratica rusticità, gli ha consentito di individuare come pochi altri i falsi valori del mondo moderno al suo nascere, senza tuttavia che il suo realismo, talora aspro sino al grottesco, diventi mai pessimismo né si adombri di crudeltà, come accade in molti narratori tedeschi del periodo romantico. Un realismo che sa sottomettere la fantasia poetica, senza mortificarla, alle esigenze razionali di una ricerca di verità, a una fede nella sua conquista, nella possibilità sempre data all’uomo di intravederla. Divise in gruppi, le novelle di Keller formano un’opera unitaria i cui temi, nella loro varietà, si proseguono, approfondiscono e illuminano a vicenda, e dove la limitazione geografica – il microcosmo della città svizzera – significa soprattutto profondità d’indagine, densità, attitudine a cogliere ogni sfumatura nei caratteri, un sentimento intimo e raccolto della vita tutto pervaso di umana ironia e di estrosa saggezza. «Keller, uno dei massimi scrittori epici del XIX secolo, appartiene alla letteratura mondiale» (György Lukács).. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.