Descrizione
Einaudi (Saggi 228.); 1966; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21,5 x 16 cm; pp. IX-67; Traduzione di Michele Ranchetti ; Presenta segni d’uso (imperfezioni e sbucciature ai bordi), interno senza scritte, volume lievemente brunito, sovracoperta mancante ; Accettabile (come da foto). ; L’editore tedesco, pubblicando queste Ultime lettere da Stalingrado, osserva in una sua nota introduttiva che sull’origine d’esse si potrebbe scrivere una storia avventurosa, la storia di una burocrazia di partito e di guerra superorganizzata, coi suoi censori, i suoi spioni, i suoi traditori. Queste lettere, infatti, dal giorno della loro spedizione dalla sacca di Stalingrado, sono passate per tutte le stazioni di quella burocrazia. Da esse si voleva « conoscere lo stato d’animo nella fortezza di Stalingrado ». L’ordine di sequestro parti dal quartiere generale del Führer, e venne trasmesso direttamente dal comando generale dell’esercito all’ufficio centrale della censura militare. Quando l’ultimo aeroplano proveniente dalla sacca si posò a Nowotscherkassk furono subito sequestrati sette sacchi di corrispondenza. Era il gennaio del 1943. Le lettere furono aperte, e furono cancellati l’indirizzo e il mittente; poi, furono rimesse al comando superiore dell’esercito, suddivise secondo il contenuto e la tendenza…. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.