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Ultime lettere da Stalingrado. AA. VV.. Einaudi, 1971.

Descrizione

Einaudi (Gli struzzi 18.); 1971; Noisbn ; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. VII-101; Traduzione di Michele Ranchetti ; Presenta segni d’uso (imperfezioni, macchiette e sbucciature ai piatti), interno con firma alla seconda e treza pagina, volume lievemente brunito ; Accettabile (come da foto). ; Queste lettere furono scritte da soldati tedeschi assediati nella sacca di Stalingrado nel dicembre 1942 e partirono con l’ultimo aereo per la Germania. Non arrivarono mai alle famiglie: Hitler le fece sequestrare dalla censura militare per un sondaggio sul morale delle truppe. Furono ritrovate dopo la fine della guerra negli archivi dell’esercito, e ne è stato tratto questo libro: l’emozione che esso ha suscitato al suo apparire è tuttora viva, e non solo in Germania, ma nell’intera Europa. È un libro unico, in cui l’interesse storico- politico è largamente superato dal valore di testimonianza umana: parlano uomini votati alla morte, che prendono drammaticamente coscienza di se stessi, e tracciano con una laconica eloquenza, come di epigrafi definitive, un’immagine delle proprie vite e dei propri destini. Non si può aggiungere un’altra lettera a queste trentanove: esse, che sembrano contenere e rivelare ogni esperienza umana, costituiscono una perfetta unità morale. L’editore tedesco, pubblicando queste Ultime lettere da Stalingrado, osserva in una sua nota introduttiva che sull’origine d’esse si potrebbe scrivere una storia avventurosa, la storia di una burocrazia di partito e di guerra superorganizzata, coi suoi censori, i suoi spioni, i suoi traditori. Queste lettere, infatti, dal giorno della loro spedizione dalla sacca di Stalingrado, sono passate per tutte le stazioni di quella burocrazia. Da esse si voleva « conoscere lo stato d’animo nella fortezza di Stalingrado ». L’ordine di sequestro parti dal quartiere generale del Führer, e venne trasmesso direttamente dal comando generale dell’esercito all’ufficio centrale della censura militare. Quando l’ultimo aeroplano proveniente dalla sacca si posò a Nowotscherkassk furono subito sequestrati sette sacchi di corrispondenza. Era il gennaio del 1943. Le lettere furono aperte, e furono cancellati l’indirizzo e il mittente; poi, furono rimesse al comando superiore dell’esercito, suddivise secondo il contenuto e la tendenza…. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.