Descrizione
Il Mulino (Storia/memoria) ; 1992; 9788862940382 ; Rilegato con titoli al dorso e sovracoperta ; 21,5 x 15 cm; pp. 375; Traduzione di Bassi Maria Luisa. Introduzione di Marcello Flores. 13 fotografie b.n fuori testo; Minimi segni d’uso alla, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Il racconto autobiografico di Stephen Spender, che insieme a Auden e Isherwood è considerato il più importante poeta del Novecento inglese. Stretti fra la crisi del ’29 e lo scoppio di una guerra mondiale, segnati dallo stabilirsi dei totalitarismi in Europa, dall’incendio del Reichstag e dai processi di Mosca, dalla guerra di Spagna, gli anni Trenta sono stati il decennio che, forse più di ogni altro in questo secolo, ha chiamato la letteratura a schierarsi, e il letterato a farsi uomo d’azione. «ll faut agir», il comandamento di Malraux, potrebbe valere come emblema di una intera generazione, consapevole di vivere un’età cruciale e di non poter eludere il proprio incontro con la storia. Anche per un poeta lirico come Stephen Spender, lontano dall’ideale di militanza integrale che seguirono molti suoi coetanei, l’apprendistato alla poesia dovette necessariamente passare attraverso le inquietudini e le speranze degli anni Trenta. Così, dopo l’esperienza dell’università a Oxford nel molto inglese e un po’ asfittico ambiente del college, dove pure intreccia il sodalizio con Auden e Isherwood, eccolo sedotto dalla smaltata lucentezza del moderno, dalla disinibita libertà, dalla vitalità che accompagnano la Germania weimariana alla sua crisi, partecipe ad un tempo della bohème berlinese e dei salotti letterari inglesi; eccolo, fra turismo e impegno, a Vienna nei circoli socialisti clandestini; e in Spagna, a testimoniare la sua solidarietà alla repubblica; ed eccolo farsi scrittore politico propugnando un liberalismo che sappia far proprie anche le ragioni del comunismo; e iscriversi, ma per rimanerci pochi giorni, al partito comunista. Testimone meglio che protagonista, più restio di altri a sacrificare alle grandi cause la misura di un decoro intellettuale, di un equilibrio di giudizio, Spender ha saputo rivivere la sua esperienza con un atteggiamento coerentemente antieroico; e da queste pagine, esatte e senza enfasi, il «decennio rosso» ci è riconsegnato nelle sue tonalità più autentiche. Stephen Spender, nato a Londra nel 1909, si impose negli anni Trenta come esponente di spicco di quel gruppo di poeti che va sotto il nome di «Auden Generation». Aderi per breve tempo al comunismo, partecipò alla guerra di Spagna, per poi sviluppare una critica contro il totalitarismo che lo porterà a staccarsi progressivamente da gruppi e partiti per dedicarsi soprattutto alla letteratura. Autore di molte raccolte di poesie, di romanzi, saggi critici e biografici, ha da poco pubblicato i suoi diari («Journals, 1939-83»).; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.